Ci sono cose che a dirle finisci che ti prendono per matto. Questa è una di quelle cose.
Quando accadde la prima volta la presi per un attacco di ansia. Poi accadde una seconda volta, una terza e poi altre volte. Persone conosciute o grandi catastrofi naturali,incidenti.Sempre la stessa inquietudine crescente, inspiegabile e improvvisa ma non frequente, alcuni anni o mesi intercorrevano tra un episodio e l’altro. Mai paura di morire io stessa come accade per un attacco di panico ma la sensazione di morte imminente di qualcuno. Dopo l’ennesimo episodio raccontato a posteriori la decisione di raccontare le sensazioni in “diretta”, per capire se fosse casualità.
1 Agosto 2004. Una grigliata estiva con i soci di mio marito con le loro famiglie e una figlia di poco più di tre mesi mi hanno tenuta lontana dai notiziari per tutta la giornata. È passata l’una quando vado a letto e appena chiudo gli occhi l’inquietudine arriva violenta. Vedo volti di sconosciuti vorticare davanti a me. Sento la paura. La loro paura. Sento la paura della morte. Come tutte le volte precedenti ma questa volta la sento “lontana” e, contrariamente alle volte precedenti oltre all’inquietudine quei volti, mai “visti”prima. Questa volta però lo dico a mio marito. Lo scuoto e gli dico che mi è successo, ancora.”Questa volta è lontana…e sono tanti.”Mi addormento subito dopo averglielo detto. Non posso farci nulla.
2 Agosto 2004. La radiosveglia si accende alle 7.”Paraguay: incendio al supermercato, 311 morti Rogo per l’esplosione di bombole di gas. Le uscite di sicurezza chiuse per timore di saccheggi. Arrestato il proprietario”. Mio marito si è seduto nel letto. Nemmeno lo stupore sul mio viso. Solo dispiacere per la paura di quelle persone. Poi è accaduto altre volte. Il rogo alla stazione di Viareggio. La strage di Taba e le sorelle sotto le macerie. Ogni volta un dettaglio raccontato prima, il fuoco, il senso di soffocamento, la paura e la morte. ”Venite a prenderci siamo in montagna” Questa la paura percepita vedendo il volto della signora Donegani uccisa insieme al marito dal folle nipote.Due settimane il ritrovamento, il ritrovamento in un bosco non lontano dalla città.Ce ne sono state molte altre. Comunicarlo in anticipo non mi fa stare meglio. Non credo nello spiritismo e cose simili ma credo che il cervello abbia la capacità di “connettersi” all’energia di altri esseri viventi, una sorta di wireless cerebrale insomma, alcuni individui sono più sensibili, altri meno a questa connessione. Penso alla paura come una vibrazione fortissima che scuote lievemente l’aria e solo chi è attento in quel momento può percepirla.
ieri ero attenta. Ieri è successo ancora.
Magazine Talenti
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