Brian Jones, ex chitarrista dei Rolling Stones: una vita di eccessi e una morte misteriosa

Creato il 10 ottobre 2011 da Yourpluscommunication

Poco più di quarantadue anni fa, il 3 luglio 1969, Brian Jones veniva trovato sul fondo della sua piscina nella sua residenza di Hartfield, Sussex in Inghilterra.

La sua fidanzata Anna Wohlin, era convinta che fosse ancora vivo, ma più tardi, quando i dottori arrivarono, non c’era più nulla da fare e Jones fu dichiarato morto. Per gli inquirenti fu un “decesso accidentale”.

Celebre chitarrista e polistrumentista conosciuto al grande pubblico come fondatore della leggendaria band “The Rolling Stones”, Brian Jones non era di certo una persona che poteva definirsi tranquilla: la sua vita, infatti, oltre ad essere caratterizzata dalla musica (pianoforte, organo, chitarra, saxofono sono solo alcuni degli strumenti musicali che era in grado di suonare) viene anche ricordata per gli eccessi di droga e alcool.

Tutto ebbe inizio con la nascita dei Rolling Stones.

Nel 1962 Jones reclutò Ian Stewart, Mick Jagger ed il suo amico d’infanzia Keith Richards. Si esibirono per la prima volta al Marquee Club di Londra nel luglio di quello stesso anno.

Nata prima come cover-band, i componenti ben presto si resero conto che scrivere delle proprie canzoni avrebbe portato loro diversi vantaggi economici grazie anche al loro agente pubblicitario Andrew Loog Oldham che, con un progressivo cambio di ruoli spostò la leadership del gruppo incentrandola sempre di più da Jones a Jagger e Richards.

Tutto ciò segnò l’inizio dell’allontanamento di Brian nei confronti del gruppo, di lì la caduta verso il baratro accompagnato da un uso dissennato di alcool e droghe che lo portarono all’arresto nel maggio del ’67.

Per i Rolling Stones era troppo.

Brian ricevette una visita da Mick Jagger, Keith Richards e Charlie Watts che gli comunicarono che il gruppo da lui fondato sarebbe andato avanti senza la sua presenza.

Era l’8 giugno del 1969 appena un mese più tardi Brian Jones veniva trovato morto.

Le circostanze della morte non furono mai chiarite: Anna Wohlin nel 2000 dichiarò che Jones fu assassinato da Frank Thorogood, un costruttore che si trovava con loro in casa, il quale reo-confesso sul letto di morte, fu l’ultima persona a vedere Brian vivo, ma anche Tom Keylock, autista dei Rolling Stones, è finito ultimamente nel mirino delle indagini.

A metter legna sul fuoco numerosi testimoni intervistati da vari giornalisti, nel corso degli anni che sostengono di aver assistito all’omicidio ma mai nessuno di loro si è presentato alla polizia per rendere una dichiarazione.

Strumenti e arredamenti molto costosi furono rubati appena dopo la sua morte, probabilmente da chi lavorava nella sua proprietà.

Nel 2009 un portavoce della polizia del Sussex ha rivelato che le forze di sicurezza avevano ricevuto nuove informazioni sulla morte del musicista da un giornalista investigativo, Scott Jones: «Questi documenti saranno esaminati dalla polizia del Sussex, ma al momento è troppo presto per dire quali saranno i risultati».

Il caso, dunque, è ancora aperto.

Giovanni Mercadante


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