Brian Jonestown Massacre: folk-rock psichedelico made in USA

Creato il 16 aprile 2012 da Postscriptum

A volte per conoscere una band non basta guardare le trasmissioni televisive a carattere musicale o ascoltare la radio, a volte basta un niente, una intro di un paio di minuti all’inizio di un telefilm, un brano che sembra essere stato scritto appositamente per quel prodotto e che si debba cercare per forza con la dicitura “Sigla di..” e invece ti sorprendi, grazie a Internet e a Youtube nella fattispecie (sempre siano lodati), di scoprire che il passaggio che canticchi svogliatamente da giorni non è una semplice sigla ma un brano vero e proprio. E di una band straordinaria per giunta. Quale gioia!!

A me è successo con i Brian Jonestown Massacre. L’inizio di un loro brano, forse il più famoso, fa da sigla a un telefilm di cui scrissi qualche mese addietro proprio su queste pagine, Boardwalk Empire, si intitola la serie, e questo è il link per leggere il post.


Il pezzo in questione si intitola Straight Up And Down ed è stato composto da una band americana (della California per l’esattezza) che ripropone i vecchi accordi e i vecchi suoni del rock psichedelico fondendoli con le atmosfere folk: il folk-rock psichedelico che ne viene fuori ha un sound complesso e tormentato, difficile da comprendere e anche da ascoltare, ma parliamoci chiaro, anche se tiriamo giù i santi del genere psichedelico, i cari vecchi Pink Floyd, che cosa si potrà dire della loro musica se non che sia coinvolgente, accattivante, perfino conturbante ma sempre e costantemente complicata?

Minuti su minuti che si confondono nella canonicità di un pezzo, brani che convogliano tutto il loro potere ipnotico in un messaggio così potente da sopravvivere dopo il primo ascolto e far venire voglia di rimettere su il pezzo (e l’album) in questione un’altra volta.
Ecco, questo è quello che trasmettono i ragazzi californiani da ben 22 anni senza che i grandi circuiti musicofili se li siano cagati anche solo di striscio.

D’altra parte come non ostracizzare una band il cui frontman, Anton Newcombe, ha tra le sue migliori amiche tutte le droghe esistenti?? L’esistenza di Newcombe, e il rapporto con gli stupefacenti, lo fa assomigliare a figure mitologiche della musica come Jimi Hendrix, Jim Morrison e Kurt Cobain (la droga come anestetico per i freni inibitori e come ariete per sfondare il muro di interferenze che stoppa la creatività) ma la direzione in cui la sua inventiva lo porta sembra quasi ripercorrere le orme di Ian Curtis dei Joy Division, suicidio escluso: tormenti esistenziali e viaggi lisergici hanno creato un multiverso parallelo alla realtà da cui Newcombe stacca pezzetti di materia e li trasforma in grandiosi pezzi che contengono la sua stessa essenza con tutti i suoi patemi.
O forse, era solo un drogato da evitare.
In Methodrone questo discorso è decisamente esemplificato. I suoni metallici che sporcano la melodia infastidiscono l’orecchio che la vuole ascoltare come i tormenti dell’anima affliggono la vita di cui li deve sopportare; la voce lamentosa e cavernosa del cantante però non vuole essere rassegnata ad essi e, in un crescendo in cui si sente lo sforzo fisico dell’azione, essa riesce ad allinearsi alla bellezza del suono combattendo una battaglia senza quartiere.
C’è molta malinconia però nei brani dei Brian Jonestown Massacre, questo non lo si può non sottolineare, ma spesso è fusa insieme ad una energia che la contiene e la annulla, come in Wasted.

E cosa c’è di più psichedelicheggiante dell’inizio di Anemone??

Purtroppo la predisposizione di Newcombe (mi ricorda qualcuno!) a sottostare a leggi e imposizioni delle case discografiche ha fatto si che il progetto Brian Jonestown Massacre non abbia mai raggiunto la grande distribuzione venendo quai sempre bollato come fenomeno passeggero e non come vero e proprio prodotto sul quale puntare, tanto che alcuni pezzi, e interi album, della band sono stati distribuiti in Internet a carattere gratuito.
Ciononostante Newcomb e i Brian Jonestown Massacre hanno firmato la bellezza di 13 album in studio, i quali, se vi va di perderci un po di tempo, possono essere reperiti in rete gratis, per tutto il resto c’è Youtube.


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