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Brick mansions

Creato il 21 maggio 2014 da Ussy77 @xunpugnodifilm

Brick_Mansions_poster_italianoBanlieue 13 vol.II

Remake della pellicola francese del 2004 Banlieue 13, Brick Mansions introduce pochissime variazioni e va velocissimo, esibendo uno sviluppo fin troppo approssimativo e che fatica a concentrarsi sui personaggi, prediligendo sparatorie e botte da orbi.

A Detroit un complesso popolare viene isolato dal resto della città da un muro di cinta. L’intento è quello di ghettizzare quel quartiere. Tuttavia al suo interno la criminalità si rafforza e si decuplica. Quando il boss della zona entra in possesso di una valigetta contenente una bomba, il sindaco manda un poliziotto all’interno di Brick Mansions per infiltrarsi nella gang e disinnescare la bomba.

Brick Mansions pesca in modo sbrigativo da molte fonti e il tutto appare fin troppo evidente. Non siamo di fronte a una pellicola che ostenta un futuro eccessivamente distopico (il film è ambientato nel 2016), probabilmente perché cerca di rimanere aderente alla realtà di tutti i giorni. Nonostante le pecche di sceneggiatura però siamo di fronte a un remake fatto e finito, nel quale l’ “enorme” peso dell’originale francese si fa sentire. Neppure Banlieue 13 era un prodotto eccezionale, tuttavia apriva le porte a un genere action, nel quale faceva capolino la pratica del parkour come effetto scenico e attrattivo per il pubblico seduto in sala. Detto ciò si può effettuare un’analisi chiara di Brick Mansions, che utilizza Detroit come arena di combattimento (come RoboCop originale e remake) e chiama David Belle, stuntman e promotore della disciplina parkour , a interpretare lo stesso ruolo dell’originale francese. Inoltre si nota come sia stata costruita una parte ad hoc per Paul Walker, che si è fatto conoscere al cinema nel ruolo del poliziotto sotto copertura. Sono proprio questi i motivi per il quale Brick Mansions si può definire un prodotto misto, che si aggrappa a stereotipi già esistenti per farsi interessante e accattivante. Purtroppo la vicenda lascia a desiderare e si nota la voglia del regista di imprimere al film un ritmo incalzante (forse eccessivo), che perde di attrattiva progressivamente. Il risultato è una sceneggiatura raffazzonata, che prediligendo un’impostazione da action statunitense, perde per strada l’elemento forza di Banlieue 13 (il parkour e gli inseguimenti sui palazzi).

Nemmeno il lato discriminatorio di una popolazione abbietta nascosta dietro un muro e caratterizzata da una legge interna, che prevede il primordiale occhio per occhio dente per dente, buca lo schermo cinematografico. Ciò che rimane è un’opera classica, una corsa contro il tempo, che ostenta figurine stereotipate, che schivano pallottole e perseguono la vendetta a ogni costo.

Uscita al cinema: 1 maggio 2014

Voto: **


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