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Bridget Phoenix: Amore, Nutella e Cenerentola [lo shopping è solo per le emergenze]
Creato il 28 settembre 2014 da LafeniceHo sempre pensato che i film Disney (quelli old style con l'amore che trionfa sempre, non la versione femminista moderna della principessa che dell'amore non ha il benché minimo bisogno) e la Nutella abbiano lo stesso effetto oltremodo deletero sulla nostra esistenza.
Almeno, lo hanno avuto sulla mia sin dal principio: è che succede sempre per lo stesso motivo.
Arriva uno straordinario attacco di "bisogno di affetto": le narici si dilatano, il respiro si fa affannoso, le labbra si schiudono cercando di veicolare la maggior quantità di aria nel corpo e lo sguardo corre famelico da un punto all'altro della casa, alla ricerca di un pò di consolazione momentanea. Una sorta di placebo, qualcosa che non cura nè il dolore nè il sintomo ma ne attenua, grazie al fantastico potere della convinzione, ogni più violenta manifestazione. Della serie: almeno fino a quando non ritorna, forte, il bisogno.
é che i rapporti che si instaurano sia con i cartoni Disney, sia con la Nutella, sono così particolari e rispondenti a leggi tutte loro.. Partiamo dalla seconda, ad esempio.
Sei al supermercato, hai il carrello piccolo così non esageri comprando qualcosa di non necessario, ed ecco che la vedi.
- Elena! Elena! - ti chiama. Tu, li per li e giusto per dimostrare a te stessa che no, non può farti cedere, ti metti a guardare la stra maledetta confettura di albicocche li sulla sinistra (anche se sia le albicocche che qualsivoglia confettura ti stimolano immediatamente un senso di così forte e drammatica nausea, che le tue papille gustative muoiono non appena ne vedono un barattolino), fai un conto mentale molto appropriato dei kg assunti nell'ultimo trimestre e depositatisi sul giro vita, sulle gambe, sulle braccia (ma, per giustizia divina, finalmente anche sul decoltè!) e pensi che, dopotutto, non è colpa di un misero vasettino di Nutella se sei un pò ingrassata.
No: la colpa è dei carboidrati, della vita un pò sedentaria, della piadina.. mentre fai il conto mentale dell'esagerazione che finisce nel tuo stomaco, ecco che 500g di puro Paradiso finiscono nel tuo carrello.
E tu non te ne rendi nemmeno conto.
La scena cambia, sei finalmente a casa. Appena apri quel piccolo vasetto marrone, ecco che un mondo sconosciuto si apre di fronte a te: sperimenti almeno almeno sei volte il Nirvana con il solo primo quarto di piadina e Nutella ed eccoti li, i baffi fino agli occhi, lo sguardo confuso, la gatta che ti guarda con la tipica espressione di chi pensa che tu abbia un serio problema, mentre, man a mano che svanisce il momento di furia nutellifera, il senso di colpa prende il sopravvento.
Nascondi in fretta e furia il barattolo, lavi tutto e ti massaggi il pancino pensando "ho mangiato troppo. Mi fa proprio male la pancia! però che buona. Ma ho mangiato troppo! devo smettermela di essere così ingorda!".
Il giorno dopo, quando passi davanti al vasetto della Nutella (perché, ricordiamocelo bene, ci tentano continuamente per capire se la lezione l'abbiamo effettivamente assimilata), ecco che il primo pensiero è: ok, se la finisco poi non ce l'ho più, basta non comprarla di nuovo ed il gioco è fatto!
Ed ecco che parte un altro attacco isterico al vasetto. il processo va avanti fino al momento in cui rimane soltanto il vasetto sporco, quello da lasciare in credenza solo per far credere al nostro cervello che ci sia rimasta ancora Nutella quando, in realtà, non ce n'è nemmeno l'ombra (quello che mi piace definire un ottimo deterrente anti spesa).
Con i film Disney, i meccanismi di caduta sono differenti: è un pò come dire mi sento male, ho mal di testa e prendo un Saridol. Quando arriva l'influenza e la febbre a 40, invece, occorre la Tachipirina. Ecco, se il Saridol è la Nutella, i film Disney sono la Tachipirina: una violenta e spiazzante scossa, l'ultimo tentativo di riportare il buon umore (o almeno un pò di fede nel futuro) senza ricorrere al potere catartico dello shopping.
Quando la calma piatta (o il più fantastico degli squallori) inonda la tua vita, quando hai bisogno di ricordare cosa significano le gambe che si fanno cedevoli, il cuore che batte all'impazzata e la bocca che diventa secca, oppure quando hai semplicemente bisogno di sentire che avere qualcuno al proprio fianco con cui condividere anche soltanto il proprio silenzio non farebbe proprio schifo, ecco che la ragazza cresciuta a film della Disney cade nelle vecchie abitudini, accende il lettore dvd e guarda.. tutti i film che i suoi occhi le permettono di vedere prima di arrendersi davanti al sacro altare della stanchezza.
Cercate di immaginare la scena: beh, la ragazza in questione sono io, o chiunque riesca a rivedersi in queste parole. Avete appena guardato almeno due film, per un totale di quattro ore di sovraccarico emotivo, di sospiri e di tutto bene quel che finisce bene. Spegnete la tv, spegnete la luce, cercate di dormire perché ormai è l'una e non vedete l'ora di porre fine a questa giornata leggermente di merda, vi accucciate sotto l'imbottita cercando di trovare tutto il caldo possibile e facendo attenzione a non allungare troppo la gamba, per non toccare con il piede nudo il freddo del materasso sguarnito di presenze umane mentre la vostra gatta vi morde la mano nella sua personalissima dimostrazione d'affetto..
Ed ecco che ritornano in mente i film che avete appena guardato. Mettete che siano Cenerentola e la Bella e la Bestia, giusto così, per prendere un esempio.
Prima la povera e sfruttata donna delle pulizie che, grazie al suo bel faccino ed ai suoi amici topi, cani, cavalli riesce a farsi sposare dal bellissimo e ricchissimo principe per poi vivere felice e contenta in un gigantesco castello che non dovrà mai preoccuparsi di pulire.
Poi Belle: book lover, si sacrifica sull'altare della Bestia per salvare suo padre, finisce per diventare la prova semi vivente della cosiddetta Sindrome di Stoccolma, incentivata anche dall'improvvisa trasformazione della Bestia in bellissimo e ricchissimo principe.
Realizzato tutto questo, il velo della menzogna cade dai vostri occhi e la verità si palesa in tutto il suo splendente terrore: il vostro disperato bisogno di lieto fine ti ha impedito di vedere con i tuoi occhi la verità nuda e cruda. Dopo una maratona di due film old style Disney, l'unica cosa che può rimanervi davvero attaccata neanche fosse una zecca, è la voglia di alzarvi dal letto, andare verso la famosa credenza di cui sopra ed attaccarvi al vasetto della Nutella come se non ci fosse un domani. Fine del match: frustrazione 10/kg presi almeno 2/barattolo della Nutella finito/dvd Disney nascosti nel cassetto dove nessuno li può vedere...
Comunque vogliate guardarla, da qualsiasi angolo prendiate questi due surrogati di tenerezza, non è possibile negare che non siano carburante per alimentare un bisogno che sta alla base di tutto, che c'è sempre e che sempre sarà con noi.
Il bisogno di condividere la gioia, il dolore, la fatica, la fede, la speranza e la conoscenza, con qualcuno con cui ne valga la pena. Per quanto tu possa essere un individuo di indole solitaria, tornare a casa o da qualcuno che ti fa sentire così, è l'unico modo che hai per scaldarti il cuore. è l'assenza di questa condivisione che crea aspettative che alimentano la frustrazione, che fa crescere il bisogno, che rende così facile cadere vittima dell'illusione.. è un bisogno che non riesci a far tacere, e come potresti? l'uomo ha bisogno di amore come dell'aria che respira, dell'acqua che beve, del cibo che lo nutre.
l'unica cosa su cui davvero può lavorare è il tipo di amore che necessita. Perché c'è un amore per ogni stagione, una risposta per ogni esigenza, una chiave per ogni serratura. Finché non trovi la combinazione giusta.. è decisamente inutile star li a perdere tempo.
Il mio consiglio, allora? Dimenticate Walt e la nutella.
Mettevi la tuta ed un tshirt, caricate il vostro lettore mp3 con le canzoni che più preferite ed uscite di casa, possibilmente quando c'è il sole in cielo, dopotutto i colori sono merito suo. Svuotate la mente e camminate, camminate ascoltando la vostra musica, camminate concentrati sulla forza dei vostri muscoli, sulla potenza del vostro corpo e sulla determinazione che trasparirà sicuramente dal vostro sguardo.
State percorrendo da soli il cammino della vostra vita, ne siete capaci, nessuno può ostacolarvi. Le braccia sono scoperte, pronte a percepire il mondo attorno a voi, l'aria che cambia, il sole che vi riscalda e la mano che, potenzialmente, potrebbe stringervi il polso, farvi fermare e mostrare una nuova direzione, quella finalmente condivisa.
Fino a quel momento, però, fino al momento in cui la verità vi verrà posta di fronte ai vostri occhi, non fate nulla se non occuparvi della vostra esistenza (e di quella delle persone che amate).
Se qualcosa o qualcuno dovrà fermarvi.. lo capirete:)
buona domenica e buona fortuna a tutti!
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