Ringrazio la prof.ssa Rossella Cazzullo e tutti gli alunni.
"Charlotte Brontë rappresenta un modello a cui guardare, non soltanto letterario, ma anche di compostezza, di essenza come donna, di un qualcosa che forse oggi le donne faticano a trovare. Il voler ambire a qualcosa che ci realizzi come donne, non soltanto come madri e mogli, lo sprigionare la propria arte quando si intuisce di possederla e la si avverte crescere, giorno dopo giorno, in modo quasi incontenibile, è stato ed è la storia di molte donne costrette dalle circostanze a rimanere nel loro guscio. Charlotte Brontë è stata una di queste donne...
... Lei non aveva grandi conoscenze e non aveva di certo i mezzi odierni per provare ad emergere, ma possedeva un dono, quello dell’immaginazione e l’ha riversato in maniera egregia nella forma d’arte che noi conosciamo come romanzo; si è raccontata nei suoi personaggi creando storie che l’hanno consegnata alla memoria, all’eternità e che ancora oggi sono capolavori della letteratura mondiale."
"Il mio è un romanzo di donne: donne che amano la lettura, la scrittura e che nutrono delle ambizioni letterarie, seppur ostacolate anch’esse, nel loro percorso, da impedimenti di diversa natura e dalla vita stessa, perché le protagoniste di questa storia, come tutte le donne, vivono i loro amori, i loro dispiaceri, le loro rinunce, ma cercano consolazione tra le pagine di un libro, dove paradossalmente il loro spirito non finisce con l’assopirsi, ma al contrario rinvigorisce."
L'omaggio floreale ricevuto.
"La figura di Charlotte Brontë unisce le due protagoniste del romanzo, ella è presente come una linea sottile, quasi invisibile, eppure tangibile."