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Brillanti strategie di marketing

Creato il 26 aprile 2014 da Posizione1 @ale_arbo

“L’orario delle 15,00 per la trasmissione televisiva di Pro Recco-Savona era l’unico disponibile essendo il palinsesto di Raisport 1 e Raisport 2 occupato da altri avvenimenti che, per la loro importanza, meritano la precedenza”. Così il capo ufficio stampa della Federazione Italiana Nuoto Francesco Passariello risponde all’interrogativo posto da Mario Corcione su Waterpolo Development World riguardo alla collocazione oraria scelta per la messa in onda della gara 1 di semifinale fra Pro Recco e Carisa Savona. Spiegazione ineccepibile, ai limiti del lapalissiano direi: sappiamo bene che spetta alla RAI l’ultima parola sugli orari di trasmissione degli eventi sportivi in base alla sua scala di priorità. E questa partita era considerata ben poco dalle parti di Saxa Rubra, visto che nemmeno hanno mandato sul posto la coppia di commentatori. Però sarebbe bene, a tutto vantaggio della chiarezza, spiegare quale sia il senso e il significato della trasmissione degli incontri del campionato di pallanuoto in tv. Perché se, come mi parrebbe logico, mandare la pallanuoto in tv risponde ad un’esigenza di promozione di questo sport, allora ad un orario del genere si dovrebbe rispondere “no, grazie”. L’orario delle 15 è già durante la stagione regolare un pastrocchio voluto dal partito delle nozze coi fichi secchi, quelli del “voglio fare la A1 ma non ho soldi da spendere”; nei playoff, momento clou della stagione, è un’eresia. Soprattutto se si tratta di un sabato di fine aprile, all’interno di un ponte e con temperatura oltre i 20°. Con queste premesse era fin troppo facile ipotizzare la presenza dei soliti pochi intimi (il tabellino parla generosamente di 300 persone) sparpagliati qua e là per le tribune dell’impianto sorese. Ora, da un lato si avvilisce l’evento, destinato a fare a meno della presenza del pubblico meno appassionato, quello che potrebbe essere incuriosito da una partita ma se vede una giornata del genere non ci pensa due volte a girare verso la spiaggia piuttosto che chiudersi in una piscina. Insomma, tutti quei potenziali nuovi fans della palla gialla che evidentemente non vogliamo proprio avere tra i piedi. Dall’altro lato quel che va in onda è il solito pessimo spot per la pallanuoto, che presentandosi al pubblico televisivo di passaggio con spalti semivuoti in una delle partite clou della stagione provocherà la pressione del tasto “avanti” del telecomando in 3,2,1….

Pro Recco - RN Savona

Ecco come si presentava la piscina di Sori pochi istanti prima dell’inizio della partita

Per questo credo che la FIN e le società abbiano sbagliato ad accettare questo orario. Perché creare simili condizioni fa solo male alla pallanuoto. Se l’unico slot libero era quello delle 15 si poteva allora trasmettere la gara 2 della semifinale femminile tra Rapallo e Imperia, da tempo programmata proprio a quell’ora e con tutta probabilità in grado di offrire un incontro più equilibrato di quello visto a Sori, dove il pur volenteroso Savona dopo la rete di apertura del match ha impiegato quasi 25 minuti di gioco per metterne a segno una seconda. Obiezione già letta in giro: cosa vogliamo pretendere, è già tanto che ci trasmettano. Risposta: pretenderemmo un minimo di orgoglio e amor proprio, se non si può avere rispetto. Perché se davvero si pensa di essere così inevitabilmente destinati a fare da cenerentola, allora meglio chiudere tutto e andarsene a casa.


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