.. brindano, festeggiano, straparlano

Creato il 02 agosto 2013 da Bernardrieux @pierrebarilli1
 Come dire, un commento a caldo corre il rischio dell'imprecisione, me ne  rendo conto ma, di fronte al fatto che la Cassazione presieduta da Antonio Esposito ha quasi completamente accolto le richieste della Procura di Milano con la sola eccezione  dell'interdizione dai pubblici uffici nei confronti dell'ex premier Silvio Berlusconi, corro il rischio e commento.
In premessa,  in queste ore non posso che essere vicino a Silvio Berlusconi.
Non per una questione politica o partitica, ma per una questione giuridica e di libertà.
Una condanna assurda, priva di fondamento giuridico, basata su dubbi, sospetti e interpretazioni: questo è il problema. I recenti avvenimenti giudiziari che hanno visto Silvio Berlusconi condannato per il caso Ruby in primo grado e addirittura in Cassazione per il reato di frode fiscale, sono il frutto avvelenato di una democrazia senza dialettica dove una parte, non riuscendo a sconfiggere con il voto democratico Berlusconi,  apre le porte al prurito moralista senza regole, un giustizialismo  che rinuncia e calpesta un principio cardine della nostra Costituzione, cioè la responsabilità penale  è personale e deve essere accertata attraverso un regolare processo in un aula di Tribunale e non, come succede già al primo avviso di garanzia, da una parte del potere giuridico in simbiosi con una parte del sistema politico-partitico anche utilizzando specifiche campagne sui media. E poi, anche in quest'ultimo processo, da più parti è stato giustamente affermato il principio che nessuno è intoccabile di fronte alla legge... però, a ben vedere,  il paradosso è che nessuno è intoccabile tranne coloro che hanno toccato i cosiddetti presunti intoccabili.  Esempi? Decine, dal caso Greganti, solo per citare gli ultimi episodi, al caso Penati, per non dire di Vendola  o della banca MPS... e vengono i brividi. Come del resto vengono i brividi nel vedere la magistratura  che ottiene l'applauso di una parte politica;  una parte politica che brinda quando l'avversario viene condannato e gioisce quando il magistrato incrimina  non solo il presunto colpevole ma anche, a decine, i testimoni a favore dell'imputato e, addirittura, il difensore che vuole essere fedele al mandato. Non ho altro da aggiungere. In conclusione ribadisco: la campagna di aggressione politica e personale nei confronti di Silvio Berlusconi dura da venti anni (1994, primo avviso di garanzia tramite Corriere della Sera).  In questi venti anni una parte della  magistratura, inquirente e giudicante, con la complicità di certa stampa,  ha utilizzato il processo penale per combattere alcune forze politiche  favorendone altre.
E la chiamano giustizia...  (cp)
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