Bristol Temple Meads - © 2013 Giovy
Bristol è una città che io devo ancora inquadrare bene.Ho già scritto un post su di lei e non mi sono di certo mancate le occasioni per passeggiare per le sue vie o per girarci con l'autobus.
Bristol, dentro la mia mente, è un crocevia di destini, partenze, arrivi e avventure.
Due sono i punti principali della città dove i destini dei viaggiatori si snodano: l'aeroporto e la Stazione di Temple Meads.
Cominciando dal primo, l'Aeroporto di Bristol è grande il giusto per non perdersi ma per avere allo stesso tempo la sensazione di essere arrivati in una città come si deve.
L' Airport Flyer Express Link viaggia, 24/7, tra l'aeroporto e il centro cittadino.
C'è un bus ogni 8 minuti e i biglietti sono acquistabili anche online: andata e ritorno 11£.
Non poco ma nemmeno troppo.
Il mio personale consiglio è quello di comperare il biglietto online: ve lo stampate a casa e quando arrivate lì non ci pensate più e riuscite ad evitare una grande fila.
Il viaggio verso Temple Meads, principale stazione della città, si trova a circa 20 minuti di distanza dall'aeroporto.
Quando viaggerete verso il centro, osservate Bristol scorrere di fianco a voi.
La città si snoda tra varie colline e, scendendo verso il centro, avrete anche la possibilità di ammirare a giusta distanza il Clifton Bridge, simbolo della città.
Lo spettacolo vero e proprio si presenterà davanti ai vostri occhi quando arriverete a Temple Meads: potrebbe sembrarvi addirittura chissà che monumento piuttosto che una stazione.
Sa di cose di un tempo tenute bene.
Sa di tante storie e tanti passaggi di persone.
E' pulita, ordinata, con i vasi di fiori fuori dal portico principale e con le panchine dipinte di rosso.
Sa di Inghilterra all'ennesima potenza.
Non so voi, ma io quando devo andare a prendere un mezzo di trasporto (non importa quale) cerco di arrivare sempre con un grossissimo anticipo.
Odio il ritardo, odio correre, odio il pensiero di non poter partire perché sono arrivata troppo tardi.
A Settembre, arrivai a Temple Meads di prima mattina.
Io e Gian dovevamo prendere il treno per Bath.
Non entrai dalla porta principale ma da quella sul retro, dove c'è la strada che porta dalle parti di Avon Street. Lì, c'era un piccolo furgone che vendeva caffé e panini con pancetta e uova, giusto per fare colazione ... on the go o on the road. Vedete voi.
Di fronte, c'era lei ... la fioraia.
Mi sembrava di essere entrata, in versione contemporanea, in un romanzo di Dickens.
Ho scattato la foto che vedete all'inzio del post ed ho pensato subito che fosse perfetta.
Il mondo viaggia frenetico tutto attorno a lei ma lei sta lì, in mezzo ai suoi fiori e al bello che regalano.
Amo le stazioni in un modo viscerale perché in loro posso vedere mille storie da raccontare.
Per un secondo mi sono chiesta chi fosse, cosa facesse, cosa pensasse.
Questo è uno dei motivi per cui amo tanto viaggiare: questi incontri inaspettati rendono il viaggio un qualcosa di unico, speciale e tutto da raccontare.