Cambia quindi la composizione del mercato dei contenuti media, e quello delle trasmissioni sportive in particolare, dove anche le società tlc puntano sulla diffusione di news ed eventi per sostenere i propri conti. Una tendenza che si sta diffondendo in tutta Europa, rafforzata dalla diffusione di smartphone e tablet che permettono agli appassionati di vedere in mobilità le discipline agonistiche preferite. A conferma anche il caso dell'interesse della spagnola Telefonica per Digital Plus, tv satellitare di proprietà del gruppo Prisa (editore tra l'altro del quotidiano El Paìs).
In Gran Bretagna, comunque, lo stesso capo di BT Gavin Patterson ha dichiarato alla fine di ottobre che per il futuro l'accento non può essere posto dal gruppo solo sul taglio dei costi, ma anche e soprattutto sulla crescita. A tal punto che British Telecom ha accettato di pagare, per i diritti inglesi sui due campionati di calcio, il 125% in più rispetto a quanto versato da BSkyB per il triennio precedente di partite.
BT non è comunque nuova a vestire i panni di emittente tv sportiva: ha già trasmesso incontri di rugby, tennis femminile e una partita del campionato britannico di calcio, la Premier League, arrivando a spendere complessivamente un miliardo. Tutti match mandati in onda in chiaro per i suoi abbonati, con l'obiettivo iniziale di rafforzare la propria offerta telefonia+internet+tv e in parallelo di non perdere abbonati a favore dei siti web.
Adesso, però, che il palinsesto di British Telecom si fa più strutturato l'attenzione della società e degli analisti si concentra sulla strategia aziendale che dovrà sostenere la svolta media dell'operatore di telefonia. Gli esperti di Bnp Paribas, per esempio, sottolineano che BT corre il rischio di appesantire i propri conti dovendo affrontare i costi sempre maggiori del mercato dei contenuti. Gli analisti di Morgan Stanley, invece, danno un giudizio più favorevole per BT e per gli operatori di telefonia in generale che possono ottenere guadagni dal nuovo posizionamento media, anche se devono stimarli solo nel lungo periodo.
Ma British Telecom continuerà a investire nello sport? La risposta alla prossima asta per i diritti tv della Premier League.
Marco A. Capisani per "ItaliaOggi"