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BRONI. Un pool di viticoltori sta creando una nuova associazione che li tuteli promuovendoli per la loro rinascita.

Creato il 19 marzo 2016 da Agipapress
BRONI. Un pool di viticoltori sta creando una nuova associazione che li tuteli promuovendoli per la loro rinascita. BRONI. Sta per nascere ed è molto attesa almeno da parte di un numero sempre crescente di viticoltori del territorio bronese e limitrofo, che conferiscono le uve alla Cantina Sociale di Broni: parliamo di A.Vi.O. l'Associazione Viticoltori dell'Oltrepò destinata, almeno nelle intenzioni dei soci fondatori, a rinvigorire un settore che i fatti di cronaca hanno colpito gravemente in un momento critico per l'economia.
Un'associazione che dovrebbe vedere la luce dopo Pasqua e che è riservata ai Soci della Cantina, almeno nel gruppo dei fondatori.
Ma perché decidere di fondare questa nuova realtà?
Il malessere che si percepisce nel mondo dei produttori vitivinicoli che conferivano e continuano ancora a conferire alla Cantina sociale di Broni le proprie uve, e che è seguito alle indagini che hanno alzato il sipario su una realtà grave e in parte sospettata e temuta per le prevedibili ricadute di ogni genere a seguito dei risultati dell'indagine, non accenna a diminuire, anzi sta consolidandosi a motivare una iniziativa che intende proprio restituire credibilità al prodotto e alla immagine dell'Oltrepò Pavese oltre che alla sua produzione principe, l'uva e il vino.
E questo, nonostante i vertici della Cantina abbiano sempre respinto ogni addebito a seguito delle indagini svolte definendo qualsiasi notizia relativa alla Cantina e al futuro dei suoi dirigenti, come voci senza fondamento fatte circolare solo per gettare discredito sulla Cantina e il sul territorio ribadendo che non esiste alcun problema, anche dopo le indagini.
BRONI. Un pool di viticoltori sta creando una nuova associazione che li tuteli promuovendoli per la loro rinascita."La Cantina non ha fatto nulla finora; ad esempio, tra i vertici nessuno si è dimesso, nemmeno per protesta. Se si ritengono innocenti, facciano un passo indietro - commenta uno dei viticoltori che conferisce le uve alla Cantina e che chiede assoluto anonimato -. La Cantina seguita a dire che tutto va bene, quando è palese che non è così. Erano state messe in giro voci secondo cui l'indagine era terminata. Invece non è così, d'altronde se le indagini fossero finite, perché mai ci dovrebbe essere ancora qualcuno che indaga, o no? E' evidente che non hanno ancora trovato tutto quello che prevedevano di poter trovare".
In effetti c'erano più filoni d'indagine. "Sì ma questo non cambia il fatto che non sono concluse! - ribadisce il viticoltore - Il presidente della Cantina ha sostenuto che lui e il cda non hanno ricevuto alcun addebito ma forse si riferiva alla frode alimentare mentre dovrebbe essere ancora aperta l'indagine fiscale. O almeno così si sente dire!"
BRONI. Un pool di viticoltori sta creando una nuova associazione che li tuteli promuovendoli per la loro rinascita."In effetti, tra noi soci c'è molta preoccupazione - spiega Emilio Bosini viticoltore tra coloro che conferiscono le uve alla Cantina - e non si può fare orecchie da mercante! qui c'è un problema serio da affrontare, e che riguarda sia la produzione, sia l'immagine della nostra terra e dei nostri prodotti. Ecco perché abbiamo deciso, dopo una serie di scambi di opinioni e di contatti, di dare corpo ad un'associazione che raccolga tutti i dissenzienti della Cantina".
Un lavoro che sta prendendo forma e che dovrebbe partire dopo Pasqua. Parliamo di un'associazione nuova che intende raccogliere tutti i soci della Cantina che non sono d'accordo con quanto fatto finora e che intendono, citando Bosini, "riportare in alto l'Oltrepò per restituirgli quella dignità e valore che lo caratterizzano da sempre".
Dissenzienti, quindi, non dissidenti?
"No, infatti noi dissentiamo da quanto è stato fatto, anzi da quanto finora non è stato fatto - risponde Bosini - Avrebbero dovuto creare ad esempio un logo, avrebbero dovuto creare un marchio di qualità e invece niente di tutto questo. Brancoliamo ancora nel buio, sempre più buio! Noi allora siamo intenzionati a riprenderci la nostra dignità, sicurezza, valore e solidità di nome e di prodotto".
BRONI. Un pool di viticoltori sta creando una nuova associazione che li tuteli promuovendoli per la loro rinascita. E così finora una novantina dei 900 soci, si ritroveranno a giorni per convalidare la creazione di questa nuova associazione.
"90 è per ora il numero di chi ha dato la propria disponibilità - spiega Bosini - ma mi auguro che non ci si fermi qui e che tutti coloro che non hanno preso parte a quello che è emerso dalle indagini, aderiscano alla nostra nuova associazione".
Questa nuova realtà potrebbe essere interpretata come uno strumento di concorrenza con la stessa Cantina?
"No, noi vogliamo solo tutelarci e proteggere la nostra immagine, la nostra credibilità che è stata compromessa gravemente da questi fatti. L'Oltrepò è regredito di livello ma noi non ci stiamo a subire senza reagire - conclude Bosini -. Non dimentichiamo che gli addebiti che dovrà pagare la Cantina, ricadranno su di noi: anche questo è un dato che abbiamo considerato attentamente. Noi, infatti, non intendiamo pagare per gli errori di altri. Prima eravamo inconsapevoli dei fatti che accadevano e non ci si poteva basare sulle voci; ora non è più così, sappiamo, siamo consapevoli e quindi dobbiamo tutelarci e insieme con la tutela, dobbiamo anche portare idee nuove che favoriscano il rilancio delle singole aziende".
Il nome dunque dovrebbe essere AVIO e la sede presso una sala messa a disposizione dal Comune di Cigognola.
A due passi dall'Enoteca Regionale e questo, c'è da credere, non sia affatto un caso.
MiriamPaola Agili

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