Bronson è un film.Parla di Charles Bronson (link a biografia), personaggio incredibile, nel senso che uno può fare realmente fatica a credere che esista al mondo un essere umano del genere.Mitico Tom Hardy, attore protagonista. Fantastica interpretazione e grande caratterizzazione. Cappello in francese.Voto 9-Tentativo sperimentale di recensione minimale, fallito.
Non ne sono affatto soddisfatto, perché questo è un film di cui mi sento in dovere di parlare, e tanto.
Perché, a mio avviso, non se ne è parlato abbastanza.Perché, non che mi tenga informato quanto forse dovrei, lo ammetto, ma di questo film nulla mai avevo sentito prima.Prima che me la consigliassero.Che dire quindi di questa pellicola?Che è un film biografico un poco fuori dagli schemi devo ammetterlo, ma lo è.
Anzi, mi correggo, è un film biografico DECISAMENTE fuori dagli schemi e per la storia che tratta e per come la narra e per i personaggi che la popolano e anche, sopratutto, per COME la narra.Cerco di spiegarmi senza spiegarmi troppo perché non voglio rovinarvi le sorprese, ma sappiate che è un film intimo, colloquiale.Ci si instaura un rapporto, c'è un reale scambio di sentimenti, di sensazioni, c'è sintonia forse?La cosa tra l'altro, se fosse vera, sarebbe inquietante e preoccupante, visto l'individuo con qui questo scambio teoricamente avverrebbe.Niente popò di meno che il detenuto più pericoloso del Regno Unito, e scusatemi se è poco.Che dire di questo personaggio? Che è un personaggio, che è la trasposizione nella vita vera dei peggio drughi di "Arancia meccanica".Ribadisco, giusto per essere chiaro: "Trasposizione nella vita reale dei peggio drughi di Arancia meccanica".Ha la mentalità di un bambino di 4 anni nel corpo (muscoloso e super allenato) di un adulto che adora fare a pugni ed è pure molto bravo nel farlo, e che sfrutta la cosa per diventare e restare famoso nell'ambiente carcerario....Charlie Bronson vuole essere famoso e, calcolando che gli hanno dedicato un film, c'è riuscito, facendo esattamente quello per qui è più portato.In pratica ha realizzato il sogno della sua vita?Posta la domanda di quanto sia eticamente giusto "celebrare" un individuo del genere (ancora in vita e ancora al gabbio per giunta) e lasciata l'ardua risposta ai posteri parliamo ora, e seriamente, della pellicola.Fotografia? Musica? Cast?Non c'è nulla di rilevante di fronte alla gigantesca enorme colossaggine della storia (provate ad indovinare quale parola, in questa frase, è inventata) e dei personaggi. O meglio DEL personaggio.Perché, e lo si capisce dal titolo, qui di protagonista ce n'è uno e uno solo, ed è LUI. Nell'imponenza del suo ego e della sua stazza. Nella tracotante incoerenza della follia, essendo stato ufficialmente dichiarato sano di mente, e nella lucidità folle della sua presenza scenica e delle sue azioni reali.Merito dell'attore che lo ha impersonato splendidamente (grandissima prova, davvero spettacolare), ma merito sicuramente anche del "personaggio".Fatevi un favore.
Provate a cercare qualche immagine di Charles Bronso su google... e vedrete... e capirete...E' assurdo e la cosa più assurda di tutto è che è tutto vero, o veritiero, o possibile. Certo, la pellicola sarà certamente "romanzata". Certe cose potrebbero essere esagerate, e sicuramente lo saranno, ma una volta "capito" lui una cosa si capisce. Che tutto è possibile quando si parla di "Charlie" Bronson, che tutto è plausibile, che parecchio esce dalla sua bocca, o da una di quelle psichiatriche che l'hanno seguo negli anni. Da una o da molte.Questo, più che un film è una confessione, un manifesto. Folle ed esagerato, ovvio, ma questo film credo possa rappresentare un lascito e certamente insegna qualcosa. Qualcosa di vero e profondo,ma anche inquietante e sbagliato.
"Il fine giustifica i mezzi, qualsiasi essi siano, qualsiasi sia il fine"