Magazine Cultura
Gli "offerenti" nei bronzetti nuragici
di Pierluigi montalbano
Fra gli oltre 400 personaggi rappresentati nei bronzetti, una buona parte sono definiti “offerenti”, ossia individui che dedicano alla divinità. Le tipologie sono molteplici: uomini, donne, sacerdoti e sacerdotesse, pastori, allevatori, agricoltori e tutta una serie di artigiani che, nei loro gesti possono essere analizzati per capirne la ritualità. Per brevità di esposizione farò una rassegna fotografica che già da sola aiuterà i lettori a dare interpretazioni personali alla processione di devoti.
Nell’ordine potrete osservare la sculture n° 72, alta 18.5 cm, conservata al museo di antichità di Torino, che offre 4 frutti in una ciotola. Un abito attillato coperto da un mantello rendono questa scultura fra le più eleganti in assoluto.
La n° 74 è alta 11.7 cm ed è conservata al museo di Sassari. Il caratteristico manto mostra 3 fasce orizzontali limitate da linee incise e riempite da trattini verticali paralleli. La testa è avvolta da un velo che scende sulla nuca e su chiude sotto il manto.
La n° 80 misura 20.7 cm ed è conservata a Copenaghen. Sul capo, coperto da un velo, è portato un grande cappello, forse di paglia. Come in altre statuine sono visibili i dischetti delle mammelle, e il mantello scende rigidamente simmetrico dalle spalle alle caviglie, con orli laterali decorati a tratteggio obliquo e una larga balza con fasce orizzontali sovrapposte.
La n° 118 è alta 10 cm, proviene da Santa Vittoria di Serri e si trova al museo di Cagliari. Presenta un piatto rotondo con due focacce e due filoncini. I capelli, segnati da striature angolari, scendono sulla nuca e sulla fronte, e si rialzano in due ciuffi che diventano trecce ben curate. La tunica aderente scende fino al ventre, lasciando scoperte le gambe, e sopra di essa si nota un giubbotto in pelle aperto sul davanti che si chiude al collo con un fermaglio.
Il bronzetto n° 120, definito “La libagione”, è alto 12.5 cm, proviene da un nuraghe in località Funtana Padenti de Bacchi, presso Lanusei, ed è conservato al museo di Cagliari. La lunga veste fa pensare ad una sacerdotessa o ad una aristocratica. La ciotola contiene certamente un liquido, perché non si notano oggetti all’interno. Calza un copricapo conico rotto che doveva somigliare al “sombrero, già visto nella statuetta n° 80. Un collare molto alto ricopre la gola e si allarga, nell’estremità inferiore, in una pettina semicircolare. Il mantello presenta un’applicazione semicircolare in risalto, con la superficie segnata da larghe incisioni verticali e parallele. Un passamano ornato a spiga accompagna il giro delle spalle.
La n° 143 misura 8.5 cm, proviene da Teti (Abini) ed è conservata al museo di Cagliari. Ha la testa coperta da un turbante con striature verticali parallele e una tunica liscia scampanata verso il basso e ornata da tre balze decorate. Sorregge con entrambe le mani una grande focaccia con un incavo nella parte alta, da cui si dipartono a raggiera verso il basso delle linee incise.
Il bronzetto n° 145 è “La sacerdotessa con stola”, conservata al museo di Cagliari e alta 9.2 cm. Sorregge una piccola coppa con linee radiali incise. La tunica a balza, coperta dal mantello, si ferma poco sopra la balza della veste. La stola, guarnita da una frangia nell’orlo interno, ricade in avanti presentando una profonda scollatura che si chiude alla vita.
L’ultima immagine mostra “L’offerta del montone”, classificata al n° 153 di Lilliu, 1966, Sculture della Sardegna Nuragica. È alta 9.2 cm ed è conservata al museo di Cagliari. Una tunica scampanata veste il personaggio che sulle spalle porta un montone. L’animale è sul collo del padrone, e le zampe sono tenute saldamente con le mani. Il volto dell’individuo pare coperto da una maschera, con sopracciglia e naso molto evidenti.
Tutte le immagini sono di Lilliu, 1966, Sculture della Sardegna nuragica
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