L’avventura azzura dei nostri schermidori sembra dover prendere la piega giusta, quella che porta all’oro olimpico. Ai quarti di finale il miracolo di Aldo Montano è di quelli che possono dare la motivazione giusta ad un gruppo e portarlo alla vittoria finale. Contro i quotati avversari della Bielorussia sale in pedana Montano, che recupera dal 44-40 a favore dei bielorussi, fino al 45-44 finale per la squadra italiana.
In semifinale la storia cambia: la squadra italiana perde l’incontro con i sud coreani per 45 a 37, che conquistano anche il loro primo oro nella sciabola (vittoria contro la Romania).
Nella finale per il Bronzo, Montano, Occhiuzzi e Luigi Samele (subentrato a Luigi Tarantino) si trovano di fronte la Russia. Ed è proprio Samele ad essere determinante per la vittoria finale (45-40). In tutti gli assalti è stato lo scermidore che ha sempre recuperato lo svantaggio accumulato dai suoi più quotati compagni di squadra: Samele entra per il terzo assalto, con l’Italia sotto 10-7. Infila 3 stoccate ci porta in pari e poi affida il testimone all’argento individuale Diego Occhiuzzi, in vantaggio di una stoccata (15-14). Purtroppo Montano, soffre, patisce ancora il riacutizzarsi dell’infortunio alla coscia destra e talvolta dilapida il vantaggio azzurro. L’Italia torna in svantaggio e ancora una volta è Samele a riportarla a galla nel sesto assalto dei 9 da completare. Ed è da questo momento che la suqadra azzurra riesce a tenere il controllo della gara e vincere il meritato bronzo olimpico.