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Bruce Springsteen a Barcellona

Creato il 15 maggio 2012 da Witzbalinka

Esattamente cento anni fa nacque un appassionante dibattito sul patriottismo. Il continente sembrava dirigersi ciecamente verso un’inevitabile guerra di proporzioni incomparabilmente maggiori rispetto a qualsiasi altro conflitto precedente, e la sinistra socialista aveva analizzato il fenomeno in termini di lotta per la supremazia socialista di alcuni paesi su altri. Secondo pensatori come Lenin o Rosa Luxemburg, l’imperialismo non era che una fase avanzata del capitalismo, e la guerra mondiale alla quale si sarebbe arrivati in modo inevitabile non poteva quindi che essere assolutamente contro gli interessi dei lavoratori dei paesi implicati.

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Il vero nemico era lo sfruttamento capitalistico, e per combatterlo i lavoratori di tutto il mondo avrebbero dovuto unirsi invece di uccidersi a vicenda. Analizzatain modo lucido la situazione, per anni l’internazionale socialista si sforzò enormemente per convincere i proletari che non avrebbero dovuto partecipare alla guerra che si avvicinava. E tuttavia, venuto il momento, i partiti socialisti apparvero convinti della necessità della guerra, includendosi nei governi di ogni nazione. Cooptata in questo modo nel nome del patriottismo e della ragion di stato, la sinistra nazionalista subì una terribile sconfitta, e l’Europa per quattro anni si trasformò nel più sanguinoso campo di battaglia della Storia, nel quale scomparve buona parte della gioventù dell’epoca, e che causò una ferita colossale probabilmente mai davvero cicatrizzata, da cui nacque il germe di un’irreparabile crisi nella fiducia nell’umanità e nel progresso.

Anche se avremmo dovuto imparare la lezione, sembra che si continui a seguire l’idea che possa esistere un patriottismo buono, nel nome del quale ad esempio Bruce Springsteen, che si esibirà il 17 e 18 maggio nell Stadio Olimpico (http://www.nvivo.es/estadio-olimpico-montjuic-salas-390), continua a basare il proprio lavoro, come si vede nel suo ultimo e recente album Wrecking Ball, in cui si ispira all’opera di Woody Guthrie e alla canzone di protesta folk americana, alle canzoni ribelli irlandesi e alla musica gospel per denunciare furiosamente i responsabili dello stato di bancarotta morale, economica e sociale causato dall’ultima crisi, in nome della purezza di un presunto buon patriottismo americano da essi calpestato.

 


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