Buongiorno. Agosto è un mese strano, in cui si ferma tutto e io questo non lo sopporto. Per fortuna qualcuno ancora lavora. Qui in Friuli siamo alle prese con le sette piaghe: l’afa, l’ozono, le zanzare, la Guerra, l’elettrodotto aereo, il parcheggio di Piazza Primo Maggio e soprattutto l’incendio. Le due cose più interessanti riguardo all’incendio secondo me sono due: una è che va avanti dal 14 luglio e ne parlano sul serio solo adesso e solo qui. Ero dalle parti di Moggio, la scorsa settimana (rigorosamente treno+bici), vedevo volare i Canadair e pensavo: ma come? brucia ancora e nessuno dice niente? Si penserebbe che un incendio ininterrotto di tre settimane faccia notizia almeno localmente. Adesso che è fuori controllo, il Messaggero finalmente manda il suo cronista-poeta a raccontarci del fumo giallo e dell’inglese innamorato di Patocco. L’altra cosa interessante è che, come sottolineato dal suddetto cronista, pare che il motivo o uno dei motivi per cui non si è riusciti a fermare questo incendio sia il taglio ai mezzi e ai fondi per usarli – mentre si comprano gli F35, non ci stanchiamo di sottolinearlo. Da una breve ricerca sui tre quotidiano che consulto più spesso, escluso il Manifesto la cui pagina internet è povera, quindi Corriere, Fatto e Repubblica, non trovo notizie dell’incendio in Friuli (ma un sacco di altre inutilità sì). Questo mi fa arrabbiare non perché sono friulana e mi sento trascurata, anzi un po’ mi fa piacere che non si parli troppo di noi, ma perché l’incendio è una cosa seria, dal punto di vista ambientale ed umano, fa danni enormi ai boschi, agli animali e all’economia e rappresenta un grave pericolo. E se tra i motivi dell’emergenza potrebbero esserci veramente i tagli ai fondi per la protezione da queste cose, penso che tutto il paese dovrebbe esserne messo al corrente, dovesse capitare ad altri di averne bisogno. È anche interessante che ci aiuti il governo carinziano, che nel mio piccolo ringrazio (a parte che gli conviene, visto come si allargano le fiamme). Quando si è regione di confine, e non solo, i rapporti con i vicini possono essere più stretti di quelli con le altre regioni che fanno parte dello stesso stato ma sono lontane in tutto – senza nulla togliere o rimproverare a queste. Cosa interessante bonus riguardo alla vicenda: il prete di Chiusaforte chiede a Dio di piovere. Questo è imbrogliare, dato che le previsioni dell’Osmer hanno già confermato che verrà domani. Ma se li consola…
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