Il provvedimento, ricorda Brunetta nell’interrogazione, “estende definitivamente alla società concessionaria del servizio pubblico generale radiotelevisivo, relativamente ai singoli rapporti di lavoro dipendente o autonomo, l’obbligo di comunicare al Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio e al Ministro dell’economia e finanze il costo annuo del personale utilizzato. Per la società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, viene quindi introdotta una disposizione specifica: per quest’ultima infatti, che già comunque sarebbe rientrata nell’ambito delle ‘società non quotate partecipate o direttamente o indirettamente, a qualunque titolo, dalle pubbliche amministrazioni’ (e che quindi sarebbe stata comunque soggetta agli obblighi di comunicazione del costo del personale), viene specificato che la comunicazione deve essere relativa ai ‘singoli rapporti di lavoro dipendente o autonomo’. A differenza delle altre società che rientrano nella disposizione di cui all’articolo 2, comma 11 del decreto convertito in legge, la Rai, quindi, dovrà specificare, in virtù di una precisa norma, il costo dei singoli rapporti di lavoro dipendente o autonomo”.
Nell’interrogazione Brunetta ricorda come l’obbligo della trasparenza per la Rai sia già previsto dall’attuale Contratto di servizio 2010-2012, tuttora vigente in regime di prorogatio, che “all’articolo 27, comma 7, reca la previsione secondo la quale ‘la Rai deve pubblicare gli stipendi percepiti dai dipendenti e dai collaboratori nonché informazioni, sui costi della programmazione di servizio pubblico’”.
L’ex ministro sottolinea infine come la trasparenza per le pubbliche amministrazioni sia regolamentata dalla legge 18 giugno 2009, n. 69 in base alla quale “tutte le pubbliche amministrazioni” devono “rendere note, attraverso i propri siti internet, alcune informazioni relative ai dirigenti (curriculum vitae, retribuzione, recapiti istituzionali) e i tassi di assenza e di presenza del personale, aggregati per ciascun ufficio dirigenziale, ai fini di garantire la trasparenza dell’ente”.