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Bruno..il Toccalmatto?

Da Gianni Tacchini @villaggiobirra
bruno carilli

Bruno Carilli, umbro, ha un profilo ed un vissuto diverso rispetto a quello di molti birrai artigiani giovani e spesso con un passato da homebrewer. Viene infatti da importanti esperienze di dirigente di aziende private, tra cui anche una multinazionale birraria. Dottore in Agraria, titolo conseguito a Perugia, con specializzazione a Cremona, approda nel 1997 alla Carlsberg, ad Induno Olona, come Direttore Logistica ed Acquisti. Incarico che ricoprirà fino al 2003.

In questa azienda il suo rapporto con la birra, anche se industriale, si consolida..Bruno inizierà la sua esperienza di homebrewer, con un impianto molto casalingo, sul quale sperimenterà molti dei suoi stili preferiti : blanche, saison, belgian strong ale, bitter ale. Nell’ottobre del 2008 . con altri tre soci, dà vita a Toccalmatto..e fa subito rumore. Il successo immediato del birrificio è decisamente riconducibile alla qualità dei prodotti, alla chiarezza delle scelte, in altre parole all’ottima pianificazione effettuata.

Nell’analizzare la tipologia di birre prodotte occorre evidenziare una caratteristica primaria di Toccalmatto: l’assoluta padronanza di Bruno (per quanto possibile in un argomento difficile) del mondo dei luppoli che, partita dall’esperienza come direttore acquisti della Carlsberg, si è andata via via affinando. A questa conoscenza si unisce l’utilizzo di tecniche innovative, fra cui il back hop e molto altro ancora, nella fase di aggiunta del luppolo al mosto, o il più consolidato dry hopping, con l’obiettivo di preservare il più possibile le sue caratteristiche aromatiche così termolabili. Bruno acquista luppoli anche per altri birrifici artigiani, da un grosso rivenditore in Gran Bretagna, ed ogni anno si fa inviare tutti i campioni che sistematicamente assaggia e testa. Per questa ragione molte delle sue birre sono APA , IPA o affini. Tutte diverse per tante particolarissime sfumature, impostate sulla bevibilità e senza uso eccessivo di malto caramello che potrebbe portare a birre stucchevoli, più che a equilibrare l’amaro del luppolo..

Curatissimo, ed è per questo un valore aggiunto, il packaging: etichette splendide e sito dalla grafica curatissima, una rarità per i produttori artigianali italiani.

Salty Angel

salty angel toccalmatto

Non è proprio una novità, ma una “one shot” entrata ufficialmente a far parte della line-up del Birrificio. Una Gose, Ale di frumento salata e acidificata con batteri lattici, stile nato a Goslar ma adottato dalla città di Lipsia come specialità preferita. Toccalmatto l’ha salata usando cristalli di Sale Maldon e tinta di rosa con ribes rossi. 4.5% alc. vol.

Dr. Caligari

toccalmatto

Proseguendo con le sperimentazioni sulle sour tedesche, non potevano non produrre una Berliner Weizen, ovviamente in stile Toccalmatto. Visto l’alcool a 6,1% e la folle quantità di lamponi aggiunta, l’abbiamo definita “doppel e/o imperial berliner weizen”. Il richiamo del nome è all’immortale capolavoro del 1920 di Robert Wiene o a Guidobaldo Maria Riccardelli. 6.1% alc. vol.

Zona Cesarini

zona cesarini toccalmatto

Un omaggio al Giappone perchè giapponese è il luppolo (Sorachi Ace) che la caratterizza. Che non è il solo ad essere usato per questa India Pale Ale: c’è anche il poco usuale Pacific Gem, neozelandese, ed altri ancora (tenuti però rigorosamente “segreti”). Questa caratterizzazione legata a prodotti provenienti dal lontano Oceano Pacifico ha portato il produttore a particolareggiare ancor di più la tipologia di questa birra (, classificandola come una “Pacific IPA“. Luppolo aggiunto solo all’ultimo tuffo, in zona Cesarini appunto, subito prima della fermentazione. Elegante e fruttata, con una caratterizzazione olfattiva e gustativa del tutto esotica. 6.6% alc. vol.

Tabula Rasa

tabula rasa toccalmatto

Altra prova d’autore di Bruno Carilli, che si è “divertito” a fare anche una birra “certificata” con attenuazione al 100%: una saison  relativamente luppolata che non si perde nei meandri della sperimentazione fine a se stessa. Fresca, leggermente agrumata, realtivamente speziata, molto beverina. 5.3% alc. vol.

Maciste

Bruno..il Toccalmatto?

Novità per il Villaggio da Toccalmatto. Double IPA, 8.5% alc. vol.

Cornbread Mafia

cornbread mafia toccalmatto

Kentucky Common, 5,0 % ABV

Re Hop

Re Hop Toccalmatto

Un naso estremamente ricco, luppolato e allo stesso tempo delicatamente floreale, frutto di un saggio impiego di luppoli Perle, Tradition e Cascade, e dei malti pils e speciali, che le conferiscono questo spettro olfattivo ampio e ambivalente, collocandola a cavallo fra la secolare tradizione produttiva europea e quella ancor giovane e molto innnovativa degli USA. 5% alc. vol.

©Testo di Alberto Laschi


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