“Il Cammino di Santiago in Taxi“…è questo il titolo del nuovo album della piccola società in accomandita semplice che fa capo a Dario Brunori che nel suo vol. III ci presenta un disco meraviglioso, che si sviluppa su una linea di pensiero diversa dai precedenti album, ma mantiene quel suo stile, ormai inconfondibile, che lo rende unico…tra milioni di stelle!
Il Cammino di Santiago in Taxi non ricerca il colpo ad effetto, non ricerca quel senso tragicomico o nazionalpopolare sempre presente in Vol. II, in cui si narrano, come in un film, le avventure dei “Poveri Cristi”, che sconfitti dalla vita, cercano una soluzione…quasi mai realizzabile! Il nuovo disco si basa maggiormente sulla esaltazione di sentimenti, stati d’animo, che rappresentano probabilmente, una valvola di sfogo per il cantautore Calabrese, il quale afferma che, nella sua vita, è molto razionale e ironico, molto logico e matematico, e ritrova nella musica quella voglia di raccontare e svuotarsi dai suoi dolori più intimi!
Senza ripercorrere l’ormai nota carriera della SAS Calabrese, voglio descrivere, in questo articolo, il nuovo album, che viene concepito nell’ottobre 2013, in una suggestiva location di Belmonte Calabro: un ex convento di Frati cappuccini. L’ex Chiesa diventa quindi una sala di registrazione, in cui i musicisti riescono a trovare una concentrazione tale da poter comporre e realizzare il terzo capolavoro di un cammino che sta evolvendosi sempre di più e destinato a crescere ulteriormente.
Dario, nel presentare il nuovo disco, racconta che “Vol. 3 – Il Cammino di Santiago in Taxi” è stato ispirato da una storia vera: una signora decide di coniugare, a suo modo, ricerca spirituale e massimo comfort compiendo il cammino di Santiago de Compostela direttamente in taxi. Il titolo, tuttavia, non è il tema centrale del disco, che racconta la tensione tra profondità e superficie, tra cuore e cervello, tra emozione e controllo, istinto e ragione.
Il disco si sviluppa evidenziando l’attrito fra concetti diametralmente opposti: da un lato il convincimento romantico che il “tesoro” della vita sia nascosto in profondità e che perciò necessiti di fatica; dall’altro, l’attitudine di fuggire da quegli stessi valori per frazionare l’esperienza e il senso dell’esistenza in una miriade di piccoli gesti spettacolari, divertenti, superficiali, spensierati.
L’album racconta itinerari sentimentali, alcune volte narrando una storia, altre volte esprimendo emozioni, che l’autore comunica tramite la magia della musica, altre volte ancora, realizzando in chi ascolta, la possibilità di costruire ed immaginare una storia, come nel “Manto Corto“, che rappresenta una breve traccia musicale svincolata da un testo, inserita nell’album come un intermezzo, tra prima e seconda parte. Il pezzo è una progressione musicale che parte, su una base di musica elettronica, con l’alternarsi di assoli. In questo brano si assapora, forse, il passato elettronico dei Blume, ex gruppo di Dario Brunori. La traccia è ricca di progressioni psichedeliche, suoni ed effetti musicali, accompagnati da una crescente ritmica coinvolgente che raggiunge, con voci, sospiri, e intrecci di frasi musicali, il suo momento di spannung nella parte finale…al termine della quale il cantautore esprime le sue fatiche affermando: “ah, mi sugnu ammazzatu”!
“Arrivederci Tristezza” è la canzone di apertura del “Cammino di Santiago in Taxi”, rappresenta per Dario la canzone madre che ha generato quasi tutte le altre. L’autore racconta di averla scritta in dieci minuti, in preda ad una sorta di ribellione ironica verso il suo cervello razionale e la sua tendenza ad analizzare, a calcolare, a ridurre tutto a materia e numeri. Il pezzo è meravigliosamente intervallato da momenti di solo pianoforte a momenti riempiti con fiati, rulli e sospiri. L’evolvere del pezzo è un trionfo che sancisce il prevalere del sentimento sulla ragione!
Con “Mambo Reazionario” si apre una parentesi di allegria e ironia sulla società attuale che è abituata a mettere insieme il sacro e il profano. Il brano, che sembra esser venuto fuori con uno spirito di fondo più simile a quello del passato, è aperto da un bellissimo “giro” di mandolino e ricorda un pò quello stile alla Rino Gaetano, che la critica Italiana individua nella Brunori SAS… seppur, tra i due cantautori, vi sono notevoli punti di distacco.
Mambo Reazionario è uno dei pezzi “sfottenti” del gruppo, rappresenta una critica leggera ma efficace per descrivere l’uomo odierno in balia degli eventi. La canzone racconta la storia di un rivoluzionario che perde il suo spirito combattivo e dalla rivoluzione, si affida all’agiatezza! Quel che si prende in giro è un personaggio, somma di tanti soggetti, in cui il cantautore inserisce anche se stesso. La critica è diretta a quest’epoca confusa che riesce a frullare tutto in un unica “minestra”: ideologie, preferenze, simboli, sport, religioni, Fidel Castro, Che Guevara e Beyoncè. Tutto e il contrario di tutto, senza alcuna titubanza e senza alcuna ragione.
La terza traccia del “Cammino si Santiago in Taxi” ha destato in parte del pubblico Italiano qualche critica, come sovente accade quando, seppur in maniera rispettosa e delicata, vengono toccati i cosiddetti “Santini”. “Kurt Cobain” è un incantevole pezzo di solo piano e voce, in cui il cantautore sembra chiudersi in un guscio, tramite il quale il pubblico percepisce in maniera chiara e determinata i suoi stati d’animo, in cui, lo stesso autore racconta emozioni intime in riferimento al tema del successo. Kurt Cobain è un brano stimolato dalla visione di un documentario sugli ultimi giorni di vita del leader dei Nirvana. Una storia, la sua, che ha sempre colpito il socio accomandatario della Brunori SAS. Il pezzo richiama la necessità di andare “dietro le quinte”, di osservare l’altalena fra profondità e superficie.
“Le Quattro Volte” è un allegro pezzo che racconta scene di vita, storie che ognuno di noi ha vissuto, vive e vivrà. Questo pezzo sembra trovare la sua base nella logica in volume I, in cui il cantautore Calabrese racconta storie di vita vissuta. Il titolo è lo stesso di un film di Michelangelo Frammartino, che è un regista di origine calabrese, il quale ha impresso in pellicola uno dei più bei racconti sulla ciclicità della vita. La canzone racconta, infatti, una specie di “Primavera, estate, autunno, inverno e ancora primavera”, ambientato nella provincia calabra. Nelle strofe si determinano gli scopi di una determinata stagione della vita, nei collegamenti tra strofe e ritornello si racconta il ciclo delle stagioni, la routine, gli eventi che si ripetono uguali e infine, nel ritornello il cantautore esprime un invito a considerare un cambiamento nel rotolare della vita. Secondo l’imprenditore cosentino il brano è davvero molto semplice, è probabilmente il brano del nuovo disco a cui è maggiormente legato…sarà autobiografico?
“Il Santo Morto” rappresenta un meraviglioso pezzo “nonsense” in cui vengono espresse parole apparentemente scollegate ma musicalmente in perfetta armonia. Si evidenzia in questo pezzo un andatura rockeggiata e piena di definiti passaggi di pianoforte. Qui l’autore si è divertito a mettere insieme immagini differenti, come fosse una sorta di zapping, o, da immaginare come il saltellare su web da un link all’altro senza un’apparente logica di fondo. Il “neo-paganesimo”, l’idolatria della “gioventù”, gli accostamenti improbabili, il crollo delle istituzioni. Incipit quasi “blasfemo(!!!)” con l’accostamento di Padre Pio al pulcino Pio susciterà clamore nelle curie italiane?
“Maddalena e Madonna” è un particolare brano scritto e composto già da due anni orsono, ma mai portato a compimento, perché, nella profondità del cantante si agita un “Dario” che odia l’attitudine nostalgica e passatista e un “Dario” che ci “starebbe a mollo dalla mattina alla sera”. Essendo l’unico episodio del genere, alla fine, Dario ha fatto la pace fra i vari “se stesso” e l’ha chiusa, riportando in questo disco. Il pezzo racconta una storia romantica che paragona al pop corn fra primo e secondo tempo. Il Cantante vuole sottolineare che l’arrangiamento nasce da un’idea del talentuoso Taketo (vero signore e studioso del suono) e dal genio giocoso dei musicisti della band. L’interessante pezzo si sviluppa in un intreccio di fiati, archi, giocattoli e rumori.
L’ottavo pezzo del cd è “Nessuno”, che rappresenta per Dario un promemoria, un’analisi lucida degli atteggiamenti del cantante dietro le quinte.
“Pornoromanzo” è un bellissimo e movimentato brano Rock che è stato concepito durante il missaggio del disco. Il pezzo nasce da una miscela di argomenti, trame di libri, fatti di cronaca e una bozza di storia d’amore precedentemente scritta dal cantante ma mai finita. Da questo “frullato” “nonsense” ne è venuto fuori un testo “pruriginoso e scuro”, afferma il cantante della Brunori SAS, che cozza con il clima “love boat” della melodia.
Altro pezzo che si ricollega al passato è “La Vigilia di Natale”, che viene concepita sulla stessa linea del “giovane Mario”, uno di quei brani scritti con il meccanismo dell’ “imaginary sympathy”. Il brano evidenzia la normalità che finisce per inglobarti e annoiarti, la famiglia, il lavoro, i cenoni, le pasquette e vacanze al mare. Si parafrasa nel pezzo, una voglia di evasione e si assapora, nello stesso tempo, il sapore delle cose che non tornano mai…!
A Chiudere “Il Cammino di Santiago in Taxi” c’è “Sol come sono Sol”, un brano meravigliosamente bello che racconta la verosimile e “quasi storia d’amore” di un uomo abbandonato sull’altare. Il pezzo si sviluppa su un ritmo di valzer malinconico e poetico. Dario, racconta ad una intervista a Rockit, che la registrazione presente sul disco è una presa diretta pura, suona, infatti, un po’ sbronza e zoppicante. E’ stata tenuta proprio per questo, superando la tentazione delle sovraincisioni. Da questo punto di vista, è il brano più rappresentativo del clima in cui si sono svolte le registrazioni in chiesa dell’ex convento dei frati cappuccini a Belmonte Calabro.
Questo è Il Cammino di Santiago in Taxi, un capolavoro che sta già raccogliendo evidenti frutti in tutta Italia, un album pieno di emozioni che il pubblico sente e comunica alla band, che…sentitamente ringrazia!
Brunori SAS…anche in Italia, ci sono artisti che hanno tanto da Raccontare!
A cura di Pasqualino Marsico.