La promessa supera quella fatta di recente dalla Bbc che, dopo una serie di critiche, si è ripromessa di portare al 15% in tre anni i membri delle minoranze sul piccolo schermo. BSkyB ha precisato che il suo obiettivo è ben al di sopra del 14%, percentuale che rappresenta la proporzione di gruppi etnici non bianchi nella popolazione del Regno Unito. «Vogliamo mostrare sullo schermo come è cambiata la società britannica», ha detto Stuart Murphy, direttore del servizio di intrattenimento per Sky. «Non volevamo fare un grande annuncio e poi realizzarlo solo in uno o due show. La nostra iniziativa invece non è negoziabile». E prevede che almeno il 20% degli interpreti in ruoli «significativi» arrivi da questo tipo di background, oltre agli autori, che così potranno assicurare una «pluralità di voci» all'interno delle produzioni.
Le iniziative simili lanciate da Sky e Bbc arrivano dopo che è sorta una polemica sui talenti britannici appartenenti a minoranze che hanno successo negli Stati Uniti. Si era parlato anche di una sorta di 'fuga' dal Regno, come nel caso di Chiwetel Ejiofor, il protagonista di '12 anni schiavò, film che ha trionfato agli ultimi Oscar. L'introduzione di queste 'quotè ha suscitato non poche polemiche. Il deputato conservatore Philip Davies, membro della Commissione Cultura alla Camera dei Comuni, ha parlato di razzismo al contrario e di discriminazione da parte della Bbc ai danni della working class bianca, sempre più esclusa dai piani per la programmazione