Oggi è il mio compleanno. No non venite a chiedermi quanti anni sono, come festeggio, come mi sento. Ogni compleanno è un po' come la chiusura di una storia d'amore. Nell'immediato non hai voglia di pensarci e fare bilanci o dare spiegazioni, in quel momento vuoi solo non pensarci. Quest'anno sono fiera di me. Ho organizzato un semplice brindisi con gli amici e ho fatto proprio tutto da sola. Trovato il vestito, le scarpe, prenotato il tavolo, scelto la torta, comprato le candeline. Era proprio una cosa che volevo fosse ristretta, sobria e tutta mia. Sono quelle strane fissazioni che ti prendono e poi non sai nemmeno bene perché. Quindi diciamo che fatto tutto quello che c'era da fare non resta che festeggiare, stappare un prosecco, spegnere un po' di candeline e non dimenticare di esprimere un desiderio. Che poi tanti potranno pensare che è infantile dare peso a queste superstizioni. E invece io credo che ogni occasione di esprimere un desiderio non vada mai persa, dalle stelle cadenti alle candeline di compleanno. Per il semplice e banalissimo principio del nonsisamai. Gli ultimi desideri espressi erano tutti rivolti affinché un certo qualcuno restasse, me ne stavo sotto un cielo di stelle cadenti in spiaggia a litigare con lui e a guardare in alto sperando che uno stupido desiderio migliorasse le cose. A guardare le cose con qualche mese di distanza posso dire con certezza che se siamo sopravvissuti qualche altra settimana dopo quella sera è stato solo grazie alle stelle cadenti, altrimenti avremmo potuto mandarci affanculo quella stessa sera. Ora sono convinta che il potere dei desideri esiste, anzi, è quella la cosa più importante. I numeri dicono poco: gli anni, i km, le statistiche. I desideri invece cambiano il mondo o, se non sono abbastanza forti, lo rendono almeno migliore per un po'.
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