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#BUCCINASCO VIETATO ALLA ‘NDRANGHETA. Non un cartello, ma un sogno.

Creato il 07 settembre 2015 da Pruiti

TREZZANO1Oggi, sugli organi di stampa, l’opinionista e pubblicitario Klaus Davi, avvallato dal sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri, critica la scelta del Comune di Buccinasco di non apporre all’ingresso della città il cartello “Comune vietato alla ‘ndrangheta” nell’ambito dell’iniziativa promossa da Anci “100 Comuni contro le mafie” .

Rimango esterrefatta non tanto dalle dichiarazioni dello show man in organico alla trasmissione “Domenica In” ma dalla posizione di Anci e del Sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri che in primis, dovrebbero stare dalla parte delle Istituzioni che combattono la mafia e non dalla parte delle trovate pubblicitarie.

A Buccinasco sono residenti e vivono le più potenti tra le famiglie di ‘ndrangheta. Apporre all’ingresso della città un cartello con la scritta “paese vietato alla ‘ndrangheta” significherebbe ridicolizzare e ridimensionare una verità storica che ancora molti fanno fatica a metabolizzare. Il nostro Comune, purtroppo, non è (ancora!) vietato alla ‘ndrangheta.

Qui la ‘ndrangheta ci vive, e il Comune non ha alcuno strumento per rifiutare le richieste di residenza di queste persone. L’Anci e il Sottosegretario dovrebbero saperlo.

Quando nell’ottobre 2013 Il nostro Sindaco Giambattista Maiorano espresse pubblicamente la propria perplessità di fronte al provvedimento di scarcerazione di Domenco Barbaro – clicca QUI – , lo stesso quotidiano il Giorno pubblicò la lettera della figlia, Maria Barbaro, che tra le altre cose diceva “non si è persa occasione di scagliarsi contro di lui (il padre ndr), spesso anche in modo teatrale e inopportuno e per strumentalizzare il suo legittimo ritorno in libertà. Per questo ciò che si chiede è di lasciare che a giudicare siano i competenti organi, senza bisogno di commento e inutili speculazioni da parte di chiunque si arroghi il diritto di parlare».

Un avvertimento a mezzo stampa, come ci ha insegnato la Storia Italiana. Noi quel giorno eravamo soli.

Il 21 Agosto 2015 all’inaugurazione dei lavori di sgombero e tinteggiatura degli appartamenti confiscati alla Famiglia Barbaro Papalia eravamo presenti io e il Sindaco – clicca QUI – , tornati appositamente dalle vacanze per seguire i lavori e stare accanto ai volontari che stavano aiutando la nostra Amministrazione a rendere velocemente fruibile ciò che era stato sottratto alla mafia. Con noi in quei giorni non c’era l’Anci e non c’era il sottosegretario alla Giustizia. C’era però la famiglia Barbaro Papalia che in quello stabile ancora ci abita. C’era la nostra protezione civile e la nostra Polizia locale a garantire la Sicurezza dei 20 ragazzi volontari.

Da quando si è insediata la nostra amministrazione si è creata la rassegna “Buccinasco Conto le Mafie” un festival che ogni primavera in collaborazione con le Associazioni del territorio afferma l’impegno di Buccinasco nel contrasto alle mafie – clicca QUI + QUI + QUI. Per non dimenticare e fare memoria delle vittime della criminalità organizzata e della storia stessa del nostro territorio attraverso concerti, spettacoli teatrali, film, percorsi nelle scuole, giochi, letture in biblioteca o nei nostri parchi, manifesti, striscioni, commemorazioni, presentazioni di libri, incontri con magistrati, piantumazioni di nuovi alberi in ogni angolo della città.

Molto spesso nella storia italiana sono state singole persone a portare avanti la lotta alla mafia come valore, come resistenza, come insieme di idee e azioni e purtroppo non sempre hanno trovato riscontro nelle istituzioni. Noi come pochi Comuni in Italia, stiamo cercando di invertire questa rotta. Ma il governo e l’Anci stanno dalla parte di Klaus Davi.

Rosa Palone
Presidente Consiglio comunale Buccinasco MI
Città Metropolitana

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