Due, tra i tanti, casi di bufale marziane. Uno è sbufalato dal Cicap che dimostra come la foto originale inviata da Curiosity non contiene i puntini luminosi che invece sono presenti nel filmato (uno che si muove da sinistra a destra dell'osservatore e l'altro, centrale, dal basso verso l'alto). Inoltre, da quelle telecamere del rover della Nasa sono arrivate solo immagini statiche, nove in tutto, e tutte diverse, ergo il video è fasullo. Ecco l'immagine statica inviata da Marte e, sotto, il filmato sbugiardato.
Quest'altro, invece, che si sbugiarda da solo, è Stephen Hannard, che pubblica questo video con tanto di musica inquietante e dito e sandalo marziani, ed è un classico esempio di pareidolia. La pareidolia, che rientra tra le apofenie, è un fenomeno di percezione errata o illusione che riporta a forme e oggetti conosciuti percezioni astratte senza alcun senso. Lo spiega bene il Dizionario dello Scettico, con numerose immagini e un filmato con i 99 nomi di Allah presenti in natura, compresi quelli scritti nelle nuvole e nelle zucche.
In molti di questi casi di falsi avvistamenti è presente la malafede, perchè filmati e immagini sono chiaramente contraffatti, in altri è soltanto un'interpretazione sbagliata. Come nel caso della pareidolia però, in cui sappiamo che non c'è niente ma vediamo comunque un'immagine sensata, anche chi guarda questi video o queste rappresentazioni artistiche, pur sapendo in cuor suo che sono false, continua a crederci.
image credit Nasa
Magazine Curiosità
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