Siamo in un mondo di bufale, e non mi riferisco certo a quelle che permettono di mettere la mozzarella sulla pizza. Tra teorie cospirazioniste, metodi miracolosi che guariscono da malattie che neanche sappiamo di avere e forze oscure che governano il nostro universo, c'è solo l'imbarazzo della scelta.
Sui meccanismi che portano una bufala a diffondersi si potrebbero scrivere libri interi. Tanto per citare una riflessione recente, questa settimana ne ha scritto Wired Italia. Ma di bufale ne nascono una dopo l'altra: l'ultima (che non ho ancora approfondito) riguarda i pesci morti presumibilmente a causa di Fukushima.
Poi smascherare le bufale non è sempre facile, alcune sono davvero ben congegnate e magari toccano argomenti che sono dibattuti anche all'interno della stessa comunità scientifica. Ma c'è una categoria di bufale che proprio non mi va giù, e che non riesco a capire come sia possibile che riescano a essere convincenti: quelle che hanno come esito la vendita di un prodotto.
Capisco le teorie del complotto che si basano sui rettiliani, quelli che credono ai cerchi del grano o alle scie chimiche: almeno in questi casi non ci sono soldi da spendere e non c'è nessuno che ci guadagna. Ma quando la soluzione al grande problema che loro ci tengono nascosti e comprare un oggetto che costa centinaia o migliaia di euro, io mi chiedo perchè?
La storia è presto detta: si parte da un dato scientifico certo e sicuro, di quelli che ti insegnano anche alle scuola superiore. Poi si inseriscono un po' di altri dati ben noti, su cui certamente si è d'accordo. E fin qui tutto bene. Ma da qui in poi iniziano i problemi. Prima di tutto si cominciano a saltare passaggi logici e relazioni di causa-effetto, non si cita una mezza referenza scientifica riconosciuta dalla comunità, e si presentano una serie di ipotesi, supposizioni e deduzioni più che opinabili. Per arrivare infine a proporre una soluzione al problema (che non si sa bene da dove nasca e perché esista, visto che di solito nessuno se ne è mai accorto prima), che passa inevitabilmente per un bel prodotto commerciale. In vendita. A un prezzo ben definito. E che magari a gennaio non entra nemmeno fra gli articoli in saldo.
Non mi sto riferendo qui a questioni di medicina, quelle sono un discorso a parte. Ma, per tutti quei bei dispositivi elettromeccanici che si trovano in vendita, forse sarebbe il caso di porsi almeno qualcuna di queste domande:
- come opera esattamente il dispositivo?
- perché non ci sono prodotti concorrenti sul mercato?
- sulla base di quali criteri è stato stabilito il prezzo?
- chi ci assicura che funzioni?
- perché per risolvere il problema è strettamente necessario proprio quel particolare dispositivo?
- quali benefici dovrei ottenerne?
- come posso misurare o quantificare questi benefici?
- quali tipi di certificazioni e garanzie ci sono sul prodotto?
- ci sono prove scientifiche riconosciute o organizzazioni scientifiche che sostengono la teoria?
- quali delle cose per cui il prodotto dovrebbe servire sono effettivamente messe per iscritto, e quali sono solo raccontate?
- ci sono feedback di altre persone che abbiano provato il prodotto?
- dove è in vendita questo prodotto? Esiste anche all'estero? O è un prodotto miracoloso che abbiamo solo qui, nella terra dei cachi?
E poi, perché per questi prodotti non si inventano qualche modo geniale di promuovere i saldi?
PS: sono al lavoro su qualche esempio concreto, stay tuned.