“Buffalo 66”

Creato il 03 agosto 2010 da Cinemaleo

1998: Buffalo 66 di Vincent Gallo

Un film scritto, musicato e interpretato da un attore anticonformista e stravagante, ribelle e provocatore (e qui sorprendentemente alla sua prima regia -1-).

Vincent Gallo (figlio di emigranti siciliani) non brilla per simpatia ma è indubbio il suo essere una delle personalità più interessanti (e poliedriche) dell’odierna Hollywood.

Commedia e dramma mirabilmente alternati, dialoghi originali e mai banali, fotografia dai toni prevalentemente scuri volutamente irrealistica, montaggio fantasioso (e che spesso ricorre allo split screen, lo schermo frazionato in diverse inquadrature) in una opera in cui il tempo del film coincide colla durata della giornata che dà l’occasione al protagonista di ripercorre tutte le tappe della sua vita (il titolo indica il luogo e la data della sua nascita).

Buffalo 66 è un film intimista e a volte surreale che, scrive giustamente Enzo Natta, “mescola in giuste dosi rabbia e ironia, realismo e senso dell’humour”. Un affresco quanto mai amaro di una famiglia incapace di dare affetto (i genitori non sanno amare né ascoltare) e in cui regnano indifferenza durezza sensi di colpa incomunicabilità… Una storia di disagio, di disperazione, di solitudine, di emarginazione ma anche di riscatto, senza sentimentalismi né patetismi. Un’opera agrodolce e antiretorica che dimostra, come sottolinea Valeria de Stefano, “che non servono produzioni miliardarie per fare i bei films”.

In un ruolo ispirato a vicende personali (soprattutto familiari) Vincent Gallo (“il nevrotico più affascinante che il cinema americano abbia scoperto negli ultimi anni” -2-) è eccezionale come attore (credibilissima l’evoluzione del suo problematico personaggio, arrogante ostile e aggressivo ma al contempo insicuro e fragile, un giovane innocente appena uscito di galera che cerca di reinserirsi nella vita quotidiana), ma in questo film rivela doti non comuni anche come musicista e sceneggiatore. Come regista poi mostra un notevole talento nell’analizzare psicologie e scrutare ambienti nel migliore dei modi, emozionandoci e coinvolgendoci: “un grande sguardo sulla contemporaneità capace di far sorridere e allo stesso tempo di farci capire che forse qualcosa non va” (Alessandro Gentili).

Strepitosi Anjelica Huston e Ben Gazzara, deliziosa e tenerissima Christina Ricci.

Irresistibile cameo per Mickey Rourke.

note

-1- La seconda regia è del 2003, The Brown Bunny, in Italia uscito solo in dvd. Di questo film MyMovies scrive: “Lo spigoloso e ambizioso tuttofare Vincent Gallo (attore/modello/cantante/pittore), come sempre non ha paura di mettersi in gioco in prima persona; ma se con ‘Buffalo 66’ era riuscito a calibrare il suo narcisismo realizzando un piccolo gioiello di timida e poetica delicatezza, qui il suo ego di bello e dannato rischia più volte di prevalere su una storia minimale ma comunque originale e interessante. ‘The Brown Bunny’ è un film difficile, sofferto e personalissimo, che probabilmente solo chi ama la narcisistica megalomania di questo autore potrà apprezzare. Ma allo stesso tempo è anche un viaggio, tutto americano, attraverso le province malinconiche, i deserti lunari e le highways solitarie, che merita di essere compiuto lasciandosi trasportare dal ritmo piano e avvolgente del furgone guidato da Bud/Vincent”.

-2- Irene Bignardi, Repubblica

scheda 

premi e riconoscimenti


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