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Bugie belle, bugie fresche, ma non si fanno sconti

Creato il 05 febbraio 2013 da Albertocapece

pinocchiTutta questa giornata è al veleno: serpeggia la rabbia, onesta, ma impotente per le favole di Berlusconi, per quell’anomalo “contratto” truffaldino che il tycoon sta preparando nella speranza che il notaio delle elezioni gli dia ancora una volta ragione. E anche io sono pieno d’ira, ma non per il Cavaliere che nella sua veste di bugiardo compulsivo non può che seguire aristotelicamente la sua natura di fondo. Ma come ho tentato di dire nel post precedente, per la parabola stessa del Paese che segue ipnotizzato una lunga bava di menzogne  e di inganni sempre pensando che sia la via lattea.

Almeno da  Berlusconi ci si può difendere, sappiamo cosa possiamo aspettarci, ma proprio per questo rischiamo di farci infinocchiare dalla sobria bugia, dall’invenzione, dal silenzio: l’orrore per la narrazione berlusconiana è tale che siamo disposti a dare credito a qualunque pifferaio. Eppure l’ultima settimana è stata incredibile, quasi che il velo di Maia su molte realtà italiane e della sua politica, fossero  stato strappato a colpi di machete. Le rivelazioni dei vecchi inganni e la sfacciataggine dei nuovi costruiscono una repellente ghirlanda  di quelle che nelle favole appunto, fanno addormentare le fanciulle per cent’anni.

Non ho inteso molta indignazione quando Marchione intervistato da Ezio Mauro dotato di robuste ginocchiere, di quelle che si usano a Fatima, ha detto che  “Fabbrica Italia è un’imbecillaggine di misura internazionale”. Quest’ uomo rivela come se nulla fosse che il suo fantomantico piano di rilancio dell’automobile, presentato al governo il 22 dicembre 2009, era solo una presa in giro, una illusione messa in campo per nascondere i piani di fuga dall’Italia  e ottenere a nome di tutta la Confindustria, lo scasso delle relazioni industriali e la cacciata del sindacato dalla fabbrica di Pomigliano. Una ouverture sulla strage di diritti del lavoro di cui si è poi occupato Monti con l’articolo 18 e di cui occuperà presumibilmente in futuro. Che quel piano fosse fumo negli occhi era facile capirlo eppure l’uomo col maglioncino fu preso come colui che viene a miracol mostrare. Non solo da Berlusconi e dalla sua corte, ma da tutta quella densa morchia politica che va dagli Ichino, ai Letta, ai Fioroni ai Renzi, passando per Fassino e D’Alema, insomma tutta l’illustre socialdemocrazia che allieta le nostre speranze.

Qualche giorno fa ho colto un generale, non chiedetemi il nome, il quale difendeva la scelta degli F35 dicendo che ci occorre un caccia da superiorità aerea ad alta tecnologia  e che se non facciamo queste cose rischiamo di essere superati dalla Cina. Ora è l’esatto contrario: con gli F35 optiamo per  un aereo mal riuscito e costosissimo che ci drenerà  cifre folli tra acquisto e manutenzione; un caccia che non è stato nemmeno lontanamente concepito per la superiorità aerea, ma per supporto ravvicinato e bombardamento tattico: sostanzialmente una funzione identica agli apparecchi che già abbiamo. Dulcis in fundo abbandonare l’eurofighter per l’F35 significa passare da una complessa filiera di costruzione e progettazione a quella di semplice assemblaggio della parte più banale del caccia, cioè le ali fisse.  Ecco il metodo migliore per farci superare dalla Cina, tornare a un ruolo produttivo da terzo mondo come si sarebbe detto una volta.

L’altro giorno abbiamo appreso che il governo Monti il 22 gennaio ha  approvato un testo per la trasparenza totale degli atti della pubblica amministrazione ispirato al Freedom of information act statunitense. Disgraziatamente l’editto è esso stesso assolutamente opaco visto che non c’è modo di conoscerne il testo. Forse perché è in via di essere contrattato e cambiato, forse perché abolisce alcune normative sulla trasparenza per sostituirle con altre di cui nulla si conosce e che probabilmente entreranno in vigore alle calende greche o magari rischiano di essere più restrittive.

Però, ecco, 5 giorni fa Monti ci ha fatto sapere per la 18° volta in 370 giorni che vede la luce in fondo al tunnel. Attento Silvio questo è uno che è capace di venderti gli occhialini per vedere nudo.

 


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