Magazine Cucina
Da piccola le chiamavo chiacchere o frappe perché con questo nome me le presentava mia madre. Ora che vivo a Genova ho preso l’abitudine di chiamarle bugie..c’è poco da dire, se non che sono buonissime e che non c’è nessun forno o pasticceria che te le possa vendere così fresche o fragranti come quelle che ti puoi preparare tu in casa. Certo si fa un po’ di confusione, di odore di fritto per la casa, ma con un bel cappotto, la finestra aperta ed un turbante in testa, una volta all’anno questo sacrificio si può fare, ne vale veramente la pena.Di ricette ne ho più di una, ma questa, su tutto, per me è la migliore. Non è mia, è il mix di ricette di amiche forumiste de La Cucina Italiana (Paola Lazzari e Rosa Scarfò) che indubbiamente sono più brave di me a fare le bugie. Sono friabilissime e fragranti, proprio come le loro ricette avevano promesso. Fatele, considerate però che la dose che segue è per un reggimento, quindi, a meno che non abbiate ospiti o vogliate fare indigestione, dimezzate gli ingredienti. E’ anche vero che se fritte bene le bugie sono digeribilissime e anche dopo qualche giorno sono ancora fragranti come appena fatte. Seguite però bene le indicazione per la stesura, che va fatta molto molto sottile, con la macchinetta per la pasta. Io l’ho comprata apposta e devo dire che così buone non mi erano mai venute in vita mia.
Con parte della pasta ho fatto dei ravioli farciti
Per le bugie:
500 g di farina 002 uova intere100 gr di zucchero50 g di burro3 cucchiai di liquore all’anice (Sassolino, Mistrà o similari)120 ml di vino biancoun pizzico di salela punta di un cucchiaino di semi di vaniglia1, 5 l di olio di semi di arachide
Per i ravioli:
la ricetta è ripetibile, ad ogni cucchiaiata di ricotta fresca ben sgocciolata aggiungere 1 cucchiaino colmo di miele ed un cucchiaio di noci tritate grossolanamente.Con 4 cucchiai di ricotta vengono una quindicina di ravioli
Impastare tutto come si usa fare per la pasta. Aggiungere il vino a poco a poco; le uova e la farina non sono tutte uguali e potrebbe volercene poco di più o di meno. Se si possiede la planetaria farla lavorare abbastanza da ottenere un impasto perfettamente liscio ed omogeneo. Se si impasta a mano, farlo a lungo; dopo un bel po’ l’impasto cambia proprio consistenza, deve essere bello sodo e setoso. Far riposare non meno di un’ora ben avvolto nella pellicola. Stendere la pasta con la macchina apposita utilizzando il penultimo spessore. Ritagliare a piacere le bugie e friggerle in olio caldo girandole una volta per farle dorare uniformemente. Spolverare con zucchero a velo.
Con parte della pasta tirata dello stesso spessore, distribuire, come si fa per i ravioli salati, il ripieno. Sigillare bene spennellando con poca acqua i lembi da unire e tagliare con la rotellina i ravioli.Friggere in olio caldo come le bugie.
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