Due righe di trama: 6 criminali che nemmeno si conoscono tra di loro, sono battezzati con nomi di colori partecipano ad una rapina ad una gioielleria di Los Angeles. La rapina fallisce.Due muoiono, un terzo è ferito (Mr Orange).Iquattro superstiti si ritrovano in un deposito. Tra di loro c'è una spia. Ildeposito è il teatro principale dell'azione, frantumata in sconnessionitemporali che forniscono notizie su quel che è successo prima e dopo larapina.
Cosa ne penso io: ne ha accennato di recente Mister Ford e così mi è tornato in mente.Esordio di quello che personalmente trovo sia l'autore più discontinuo del cinema moderno, il buon Quentin o partorisce capolavori od autentiche porcherie (vedi "A prova di morte") è una visione che, personalmente, ho trovato folgorante.Versione esasperata dei gangster movie anni 70 ,capolavoro di genere, il racconto di una rapina già nata come una trappola e la disperata ricerca di colui che ha tradito è un film che non conosce cali di tensione.L'ambientazione scarna ed essenziale aumenta l'impatto interpretativo di un cast perfetto.Se si supera la repulsione per alcune scene decisamente cruente, vedi la tortura al poliziotto, tuttavia essenziali alla storia, un capolavoro da vedere e rivedere.Forse, con "Pulp Fiction", il suo miglior film.Scena cult: il prologo e, per il fantastico monologo di Michael Madsen, probabilmente la tortura al poliziotto.
Prima delle vacanze...anche oggi su "Buio in sala" di Nati per Delinquere.Frase celebre: Mr. White Se mi spari solo in sogno è meglio che ti svegli e mi chiedi scusa…