Poi, domenica, ho visto questo film e ho capito.
Genova di Michael Winterbottom
Lei, la trama: E' la storia dell'elaborazione di un lutto in una famiglia. La madre muore e il padre e le due figlie devono affrontare il baratro. Decidono di cambiare città per un anno e da Chicago, vanno a vivere a Genova. Lui, il regista: Se dovessi dire solo due parole su Winterbottom, direi che è quello che gira quasi tutti i suoi film con la camera a spalla e Genova non mente. Mai un cavalletto, mai un'immagine ferma, sempre in movimento a seguire i personaggi, carpirne le parole, svelarne gli sguardi più celati. E' un regista "impegnato", che affronta sempre temi ostici, controversi (Benvenuti a Sarajevo, Road to Guantanamo) e questo non è da meno.Lui, l'attore: E' il suo anno, è l'anno di Colin Firth, protagonista di questo film. E continuo così con la carrellata degli attori che amo di più. Io l'Oscar glielo avrei dato già per A Single Man. Passa attraverso personaggi così diversi, e pure così reali. Grandissimo.Il backstage: Questo è un film girato senza troupe. Niente direttore delle luci, niente scenografo, niente comparse. Solo una truccatrice e una costumista. La casa dove vivono il padre e le ragazze è stata arredata da loro. Winterbottom ha dato loro dei soldi prima di girare e l'hanno arredata. Il film è girato in digitale. Ecco, con una videocamera un po' più bella di quella che usiamo per i filmini dell'estate. That's cinema!!Dentro il senso: il centro storico di Genova è tortuoso, labirintico. Non sai mai cosa aspettarti alla fine di un vicolo e che meraviglia quando in fondo scorgi il mare. Le strade di Genova come le anime di queste tre persone, così amorevolmente unite e così sole di fronte all'enormità del lutto. Il dolore è fatto di solitudine, ne ha le sembianze. Un film senza lacrime. Un film sempre in bilico. Sembra che alla fine della stradina possa compiersi un'altra tragedia e invece non accade. Un film, come dice Firth in un'intervista "che ti lascia addosso il sale sulla pelle". Il sale del mare di Genova. Che è quello che li salverà.