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Bujumbura (Burundi) /Nessuna chiarezza ancora al momento su chi abbia realmente il controllo del Paese

Creato il 14 maggio 2015 da Marianna06

“La radio nazionale non trasmette più. Ma basta affacciarsi alla finestra per capire che la situazione è tutt’altro che risolta”: così alla MISNA Simone Teggi, cooperante del Lvia a Bujumbura, dove militari golpisti e fedeli al presidente Pierre Nkurunziza si scontrano per le strade da diverse ore.

“Qui stanno sparando ininterrottamente da almeno un’ora e mezza” riferisce il cooperante raggiunto in un appartamento che si trova accanto all’edificio della Radio Televisione nazionale (Rtnb), “ma gli scontri sono cominciati alle 4 di questa mattina, prima con tiri sporadici e ora con colpi di artiglieria pesante”.

Gli scontri per assicurarsi il controllo sull’emittente, riferiscono ancora le fonti contattate, sono cominciati subito dopo che la Radio ha trasmesso un discorso del presidente Nkurunziza in cui accusava i militari golpisti dicendo che il loro piano “non andrà a buon fine”. Il presidente ha inoltre promesso un’amnistia per i militari ammutinati che avessero deciso di rendere spontaneamente le armi.

La situazione, il giorno successivo all’annuncio del colpo di stato da parte del generale dissidente Godefroid Niyombare, resta incerta e – allo stato attuale, osservano le fonti della MISNA sul posto – “non si capisce chi abbia realmente il controllo del paese”.

Nella notte anche alcune delle principali radio e televisioni private della capitale, come Rpa, Tele Renaissance e Radio Bonesha sono state attaccate da milizie Imbonerakure e fedelissimi del presidente.

Secondo le informazioni che giungono dalla capitale del Burundi, inoltre, il tentativo di avviare una trattativa tra i due campi, confermato qualche ora fa da un militare di alto grado tra i lealisti, si sarebbe arenata per colpa di alcuni alti ufficiali del partito di maggioranza Cndd-Fdd che hanno respinto qualsiasi accordo che preveda l’uscita di scena di Nkurunziza. (Fonte MISNA)

                a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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