Magazine Marketing e Pubblicità

Bulimia comunicativa

Creato il 17 giugno 2014 da Antonio
Mettere in scena l'incomunicabilità per vendere la "comunicazione", quella del nuovo millennio! Questo è il rovesciamento semantico di alcune pubblicità.
Ne è la rappresentazione la pubblicità della tim di qualche mese fa con le ragazze giulive messaggianti o impegnate in un chiacchiericcio al cellulare che non può essere rimandato per dare ascolto al tipo che vuole parlare e che, una volta liberate, gli chiedono cosa volesse dire ma ormai lo ha dimenticato. Questo è il fascismo di oggi. Nelle risate che quella tristissima scena vuole suscitare e suscita c'è lo stesso amaro sapore delle risate di un fascista che dileggia la sua vittima. Il nocciolo è l'indifferenza dell'altro, il suo annullamento. A tutto questo il mercato ci insegna a ridere.

Una volta tradotto il messaggio di questa pubblicità è: se vuoi parlare senza la mediazione di un ammennicolo ultratecnologico sei un dinosauro e meriti l'estinzione.
Benvenuti nel terzo millennio, dove tutti chattiamo, twittiamo, feisbukkiamo, essemmessaggiamo, blogghiamo, postiamo perché siamo una community. Tutti comunichiamo per non dire nulla che ci spaventeremmo a morte di prendere impegni che non siano a distanza di rete per almeno una decina di nodi.

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