Bullismo, i genitori tendono a minimizzare

Da Simonetta Frongia
Maldicenze, provocazioni, prese in giro, offeseimmotivate. Per un ragazzo su quattro si tratta di esperienza dirette vissute ascuola, episodi di bullismo che quando vengono raccontati ai genitori sfocianonel consiglio di ignorare i bulli. I genitori, infatti, appaiono disorientati sulla gestione del fenomeno, tendono a minimizzare o a normalizzare gliepisodi. Lo riferisce l'indagine 2011 dell'Eurispes sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza.
La forma di prevaricazione piu' comunemente subitadagli studenti e' la diffusione di informazioni false o cattive sul proprioconto: il 25,2% ha vissuto episodi di questo tipo piu' di una volta nel corsodell'ultimo anno, da parte dello stesso compagno o gruppo. Si e' dichiarato vittima di provocazioni e prese in giro ripetute il 22,8%, mentre il 21,6%afferma di essere stato ripetutamente oggetto di offese immotivate. Il 10,4% dice di essere soggetto a continua esclusione ed isolamento da parte delgruppo, mentre episodi meno frequenti ma presenti sono il danneggiamento dioggetti (10,4%), i furti di cibo e oggetti (7,6%), le minacce (5,2%) e il furtodi denaro (3,1%). Il bullismo e' essenzialmente un fenomeno verbale erelazionale: ha subito percosse fisiche solo il 3%. Si registra una generalediminuzione del fenomeno in relazione all'aumento dell'eta' della vittima,mentre si presenta anche il "cyberbullismo": un quinto dei ragazzi ha ricevuto otrovato "raramente" (12,9%), "qualche volta" (5,6%) o "spesso" (1,5%)informazioni false on line sul proprio conto. Cosa si racconta in famiglia? Il 17,3% degli studenti interessati dal fenomeno (quasi un ragazzo su cinque) dichiara di non essersi confrontato con i propri genitori. Chi lo fa, ne riceve indietro per lo piu' il suggerimento di ignorare il comportamento dei bulli (16,5%), mentre solo il3,4% dei genitori ha suggerito ai ragazzi di rivolgersi agli insegnanti. Ben pochi i casi in cui la famiglia si e' confrontata direttamente con la scuola(2,4%).
Al di la' di cio' che succede, i ragazzi si aspettano dai genitori grande sostegno: uno su tre si aspetta consigli dalla famiglia, mentre sono il 22%quelli che vorrebbero gestire in autonomia la situazione, con il 16,6% che preferirebbe di non confidarsi con i genitori. Pochi ragazzi vorrebbero un intervento diretto da parte dei genitori: un colloquio con gli insegnanti o conil preside della scuola (6,9%), con il bullo (1,3%) o con i genitori dello stesso(2,9%), o la denuncia alle Forze dell'ordine (3,5%) o un cambio di istitutoscolastico (1,3%).

I genitori indicano di essere statiinformati dai figli di provocazioni e prese in giro ripetute (16,7%), offeseimmotivate (14,2%), diffusione di informazioni false o cattive sul conto delproprio figlio (9,4%). Per contrastare gli atti di bullismo, i genitorisuggeriscono ai figli soprattutto di ignorare il comportamento del bullo o deibulli (15,2%) e li invitano a coinvolgere nel problema gli insegnanti (12%).L'8,8% preferisce lasciare il proprio figlio libero di decidere il tipo dicomportamento da assumere in simili circostanze. L'8,4% dei genitori si rivolge personalmente agli insegnanti o al preside della scuola, l'1,1% alla famigliadel bullo o al bullo (0,7%). La denuncia e' arrivata per il 0,7% dei genitori,il cambio di istituto scolastico (0,1%).
I genitori insomma sono inclini a sostenere indirettamente il proprio figlio anziche' intervenire in prima persona: esiste un diffuso disorientamento tra le famiglie, con una tendenza alla minimizzazione e alla normalizzazione.
http://www.direnews.it/newsletter_minori/anno/2011/dicembre/09/?news=09 

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