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I diritti (negati) dei bambini italiani

Creato il 19 giugno 2015 da Lasfinge
I diritti (negati) dei bambini italiani19/06/2015
Si sente ripetere spesso, ancor prima dell'inizio della crisi economica, ma ancora più negli ultimi anni che l'Italia non è un paese per giovani che tendono ad emigrare in massa in cerca di fortuna altrove, ma in verità, purtroppo l'Italia sembra non sia neanche un paese per bambini: ce lo dice l'8° rapporto del CRC (il gruppo di lavoro per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza) che mercoledì ha presentato il suo aggiornamento a Giuliano Poletti, ministro del lavoro e delle politiche sociali.
La convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza vincola l'Italia all'adozione di politiche e provvedimenti strutturati e sistematici a tutela della età evolutiva, ma fino ad oggi non sembra che vi siano stati investimenti e politiche adeguate nel settore:  attualmente un bambino su sette nasce e vive in assoluta povertà, il numero di minori in condizioni di povertà assoluta tende ad aumentare sempre più erano 1 milione e 58 mila nel 2012 ma già 1 milione e 434 mila nel 2013.
Un bambino su 20 assiste a scene violente in famiglia ed 1 su 100 subisce direttamente maltrattamenti, ancora un bambino su 20 vive in zone insalubri a rischio per gli inquinanti e con mortalità locale elevata, due bambini su 100 si trovano in una situazione che è destinata ad avere esito in una condizione di disabilità all'ingresso nella scuola dell'obbligo.
Non esiste di fatto alcun controllo ed alcuna tutela sociale nel corso della prima infanzia in Italia: infatti 8 bambini su 10 non possono fruire di servizi educativi prima dei 3 anni, vi è in pratica una grave carenza di asili-nido per i più piccoli, il che si traduce in zero assistenza (anche nutrizionale con quanto ne consegue) per i bambini di nuclei familiari indigenti.
Fra i 3 ed i 5 anni un bambino su 10 non ha la possibilità di frequentare la scuola materna.
La carenza dei nidi è particolarmente grave nelle regioni del sud (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia).
I minori inseriti attualmente in comunità alloggio sono uno su 500, ma la situazione è aggravata dagli sbarchi di minori non accompagnati: secondo i dati diffusi nel rapporto CRC solo nel primo trimestre di quest'anno sono sbarcati in Italia 902 minori di cui 613 non accompagnati e di questi oltre 500 sono ancora in attesa di collocamento in comunità alloggio.
Dalla nascita ai 5 anni di età nel nostro paese abbiamo un mondo di infanzia sommersa sulla quale è anche difficile raccogliere i dati che diverse Regioni non riescono a fornire o che comunque risultano discordanti quando comparati con quelli risultanti da Dipartimento di giustizia minorile.

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