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Comincia la primavera con un giorno di anticipo

Creato il 20 marzo 2016 da Lasfinge
Comincia la primavera con un giorno di anticipoComincia la primavera, almeno in termini astronomici, se non da calendario: il calendario convenzionalmente fissa la data al 21 marzo, ma a parte gli scienziati, anche tutti quelli che oggi hanno aperto oggi il motore di ricerca Google, hanno notato il doodle dedicato alla primavera. Cosa succede dunque? Perché la primavera è anticipata? In verità il primo giorno di primavera coincide con il giorno dell'equinozio primaverile, l'equinozio, come suggerisce la parola, è il giorno in cui il numero di ore di luce è uguale a quelle di buio e questo succede quando i raggi del sole incidono perpendicolarmente all'asse terrestre. Qualcuno ricorderà che l'asse terrestre è leggermente inclinato e che  la terra descrive un'orbita ellittica (poco eccentrica lei, ma comunque ellittica) intorno al sole: la cosiddetta rivoluzione terrestre, che corrisponde ad un anno solare.
Dunque capita solo due volte l'anno che i raggi solari incidano perpendicolarmente all'asse, vale a dire quando l'inclinazione dell'asse si trova a giacere sul piano perpendicolare ai raggi solari: sono questi i due equinozi quello di oggi, di primavera e quello d'autunno. Il sole si è trovato esattamente allo zenit, ovvero con i raggi perfettamente verticali questa mattina alle 5,30, ora italiana. Nei prossimi mesi grazie all'inclinazione dell'asse il nostro emisfero sarà più esposto e più illuminato dal sole: avremo quindi le stagioni calde. 
Ora nessun calendario, ovvero nessuna scansione artificiosa del tempo riesce a riprodurre con precisione i fenomeni astrali: ogni anno l'equinozio anticipa di 6 ore, quindi di un intero giorno nel giro di 4 anni, per questo esiste l'anno bisestile che ha un giorno in più e dovrebbe ristabilire la coincidenza dei fenomeni astrali con il calendario, ma... evidentemente non basta, visto che ancora oggi la primavera risulta anticipata di un giorno rispetto al calendario! Questa anticipazione è in parte dovuta al cosiddetto fenomeno di precessione degli equinozi, dovuto ad un cambiamento molto lento, della inclinazione dell'asse terrestre rispetto alle stelle fisse, si tratta di una rotazione dell'asse rispetto alla sua verticale, movimento che  dovrebbe compiere un giro completo in 25.800 anni ed in parte ad altre piccole incongruenze tra il calendario convenzionale ed i fenomeni astrali.

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