I primi di questo mese, gennaio 2016, ho guardato come sempre il mio conto sul web per vedere di quanto mi avessero diminuito l'importo della pensione, come ormai accade da qualche anno con l'addizionale delle tasse regionali e comunali. Ma l'assegno di gennaio non era ancora pervenuto alla mia banca. Lo vedo solo oggi, giorno 5, e mi sovviene che in qualche notiziario avevo sentito qualcosa a proposito dei pagamenti delle pensioni. Infatti avevo sentito distrattamente che certi pagamenti, il premier, li avrebbe spostati al giorno 5 del mese, anziché il giorno 1 come sempre era stato finora. Naturalmente ho subito collegato le due cose e ho scoperto che, combinazione, quello spostamento di cinque giorni riguardava proprio me e tanti milioni di pensionati come me. Quegli stessi modesti pensionati a cui l'amato premier non ha ritenuto dover dare gli 80€ mensili dati ai dipendenti ancora al lavoro. Perché se i dipendenti non sono più al lavoro dopo 40 di mazzo, non servono più a un cazzo, secondo lui, e possono morire tranquillamente agevolando la propensione alla sua visione della società proiettata verso il futuro. Insomma: chi ha dato, ha dato, ha dato... e se la prende in quel posto. Gente da dimenticare, gente destinata all'estinzione, e lui la agevola.
Caro Matteo Renzi, te lo dico proprio di cuore: sei una merda! Una società che trascura gli anziani vuol dire che è in mano a delle merde. E voi lo siete, tutti!
Ricambio gli auguri alla tua maniera: che tu possa diventare un povero pensionato come me e milioni di altre persone, vittime della vostra società. Ma resterà sempre una differenza tra noi e te, noi possiamo andare sempre a testa alta, magari con le pezze al culo, ma testa alta.
Buon 2016 ai pensionati da Matteo Renzi
Gaetano Rizza
autore del romanzo Nato negli anni Cinquanta
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