Buon compleanno Cla!

Bonjour les filles.
Amo settembre.
Settembre è il mese degli inizi come, e forse ancor di più, di gennaio.
Settembre è il mese perfetto, sospeso fra estate e autunno, attraversato da colori e odori mescolati con sapienza.
Settembre è il mese delle nuove cose, della fine come dell’inizio, dei saluti e del ricominciare, della fatica e dell’entusiasmo della scoperta.
Settembre è il mese che aggiunge qualche cosa, che addiziona un piccolo uno alla somma dei miei anni.
Settembre è il mese del mio compleanno.
Da piccola aspettavo il 17 con gioia, assaporando la torta e pregustando i regali. Poi ho cominciato ad attenderlo perché così potevo essere un po’ più grande e ora guardo questo giorno con un poco di sospetto e circospezione, consapevole che sono diventata un po’ più grande ma con la voglia di ritrovare nella torta lo stesso sapore e di scartare i regali con lo stesso incondizionato entusiasmo.
27 anni son pochi e son tanti allo stesso momento ma quest’anno ho deciso che non voglio fermarmi a pensare sul tempo che passa. Voglio che il 17 arrivi, che il tempo scatti avanti di un’altra piccola unità portando con sè il suo carico di gioie e dolori, indivisibili e inseparabili, in equilibrio perfetto, lasciando che tutto sia mescolato sapientemente da mani esperte, aggiungendo qualche spezia come mio personale e segretissimo tocco, curiosa di sapere come si evolverà la ricetta… Per questo mi dedico questo stralcio di testo tratto da “Il Profeta” di Gibran.
"La vostra gioia è il vostro dolore senza maschera,
E il pozzo da cui scaturisce il vostro riso, è stato sovente colmo di lacrime.
E come può essere altrimenti?
Quanto più a fondo vi scava il dolore, tanta più gioia potrete contenere.
La coppa che contiene il vostro vino non è forse la stessa bruciata nel forno del vasaio?
E il liuto che rasserena il vostro spirito non è forse lo stesso legno scavato dal coltello?
Quando siete felici, guardate nel fondo del vostro cuore e scoprirete che è proprio ciò che vi ha dato dolore a darvi ora gioia.
E quando siete tristi, guardate ancora nel vostro cuore e saprete di piangere per ciò che ieri è stato il vostro godimento.
Alcuni di voi dicono: "La gioia è più grande del dolore", e altri dicono: "No, è più grande il dolore".
Ma io vi dico che sono inseparabili.
Giungono insieme, e se l'una siede con voi alla vostra mensa, ricordate che l'altro è addormentato nel vostro letto.
In verità voi siete bilance che oscillano tra il dolore e la gioia.
Soltanto quando siete vuoti, siete equilibrati e saldi.
Come quando il tesoriere vi solleva per pesare oro e argento, così la vostra gioia e il vostro dolore dovranno sollevarsi oppure ricadere. E ora allungate la manina e servitevi pure, ce n’è per tutte."