Compie oggi 68 anni il grande attore americano James Woods. Con una lunga carriera costellata da diversi riconoscimenti, tra i quali due candidature all’Oscar come miglior attore e un Golden Globe, Woods è uno della cosiddetta “vecchia guardia” essendo già presente sugli schermi dal 1972. In quell’anno infatti partecipava al film “I visitatori” di Elia Kazan presentato alla 25a edizione del Festival di Cannes. Membro del MENSA, l’associazione che raccoglie tutte le persone con un elevato quoziente intellettivo, Woods (il suo è di ben 180) arriva alla ribalta sul grande schermo grazie ad uno dei film cult degli anni ’80: “Videodrome” di David Cronenberg, che gli permette di imporsi sul panorama cinematografico come un nuovo volto ed un attore di talento.
Costruito sul suo personalissimo stile, Cronenberg ci fa vedere come la televisione sia la nuova frontiera di uno schiavismo intellettuale. Il potente mezzo di comunicazione che è più reale della vita vera ci cattura a tal punto da causare mutazioni genetiche nel nostro corpo al solo scopo di farci evolvere in creature nuove. Tutti i film di Cronenberg effettivamente si occupano dell’interazione (a volte anche un po ossessiva) tra uomo e macchina.
La storia parla di Max (James Woods), un uomo che lavora per un emittente televisiva di poco conto dal nome Civic TV che trasmette solo film pornografici o estremamente violenti. Un giorno grazie ad un tecnico scopre l’esistenza di un segnale pirata che trasmette solo immagini di tortura: Videodrome, e Max gli chiede se può registrargliene una copia. Partecipando ad un talk show, Max conosce oltre alla sua amante Nicki (Deborah Harry) anche il Professore O’Blivion, un singolare uomo che si rifuta di apparire in persona. Dopo varie ricerche Max scopre che probabilmente dietro a Videodrome c’è lo zampino del Professore, ma quando si dirige verso il luogo dove dovrebbe vivere fa una scoperta inquietante: il Professore O’Blivion in realtà è morto da tempo. Quello che sopravvive è la sua voce registrata dalla figlia Bianca (Sonja Smits). Quest’ultima avverte Max che il segnale oltre a creare dipendenza, causa anche un tumore al cervello che produce allucinazioni. Ma è tardi, e le visioni diventano sempre più lunghe fino a che per sua fortuna conosce la ditta di Barry Convex, la Spectacular Optical, il quale chiede al protagonista di indossare degli occhiali speciali che saranno in grado di studiare le allucinazioni. Quando però scopriamo che dietro a tutto c’è proprio il responsabile della ditta, il film ci dirige verso un finale surreale, allucinatorio ma proprio per questo straordinario.
Videodrome è diventato quasi da subito un cult movie, vincendo anche il premio come migliore film di fantascienza al Festival internazionale del cinema fantastico di Bruxelles. Con un linguaggio assolutamente nuovo, Cronenberg studia il pericolo del medium televisivo e ci mostra i pericoli nel tradurre le immagini che vediamo in assoluta verità. La fusione che avviene tra la carne e la tecnologia è inquietante ma allo stesso modo affascinante, come se Cronenberg ci mostrasse l’ipotetico accoppiamento tra uomo e televisione. Non a caso il regista canadese sia stato definito un filosofo esistenzialista, perchè al centro della sua poetica vi è sempre l’uomo con le sue debolezze e le sue patologie. Qui il ruolo di James Woods è davvero creato su misura, diventando un “messia catodico” ci da prova delle sue qualità attoriali che gli permetteranno di avere grande successo. Infatti l’anno dopo parteciperà all’ultimo capolavoro di Sergio Leone “C’era una volta in America”, mostrando anche in quella occasione le sue abilità di caratterista e di grande attore.
Buon compleanno James Woods. Gloria alla nuova carne!