In principio era la Gomma del Ponte. In principio per me, sia chiaro. Ai 130 non ci arrivo ancora.
Rettangolo perfetto, mi ha insegnato un pezzo di geometria mentre prendevo il premio o la consolazione. Il tabaccaio l’aveva sempre, era il must. Si scartava il pacchetto e si toglieva la cartina del primo cicles-chewing-gum. Magari due insieme. E poi l’ultimo eravamo capaci di condividerlo a metà con l’amichetto.
Intanto si sognava sulla foto (piccola piccola) del ponte. Brooklyn. Brooklyn! Là, lontano, dall’altra parte del mondo. Ma masticando i sapori sapevano di New York. E di Brooklyn.
{C}2004 Robbie Arkovich
" robbie="" data-orig-size="720,473" data-image-title="BrooklynBridgeSunset" data-orig-file="http://thatsgoodnewsblog.files.wordpress.com/2013/05/brooklynbridgesunset.jpg" data-liked="0" height="98" d100="d100" />La gomma del ponte è un ponte. E’ il ponte. Acciaio, ferro, cemento, ghisa, una bandiera nel mezzo, su sopra l’arco. Sventola sempre, in tutte le foto. Incrocio di cavi di acciaio a trasformare il cielo azzurro quando il cielo è azzurro. Finestrini di un Dodge che scompaiono nella magia dell’incrocio dei cavi di acciaio di notte, se una notte un Dodge ti trasporta all’improvviso in un’altra dimensione che non dimenticherai mai.
I primi passi, se decidi che i piedi devono andare fino alla fine, sono strani. Guardi verso il basso e scopri che vedi anche di sotto. Guardi avanti e le fotografie dei libri diventano realtà. Guardi in alto e sei già a metà strada. Di là Brooklyn (come il ponte) di là Manhattan (come Woody Allen). In alto l’arco. E acciaio intrecciato dalle mani di una nonna che gioca all’uncinetto.
Buon compleanno ponte, che visto da lontano sei perfetto e visto da vicino sei una fotografia. Perfetta. 130. Anni. Non c’erano aerei, macchine, cellulari e pc (o mac). Non servono con te. Pura meraviglia. Buon compleanno.
Lino Vuotto