BUON NATALE!
Ai miei Lettori con 5 poesie nella mia versione dal polacco. Questo post va ad aggiungersi agli altri tre dedicati al Natale, pubblicati nel mio blog:
- Il santo Natale nella poesia polacca
- Il Natale polacco
- Natale con Stanisław Reymont
Anna Nagórska (1882-1963)
Vecchi alberi di Natale
Ho rivisto in sogno i vecchi alberi di Natale
Formavano un grande magnifico bosco
E nel fascino e nel profumo silvestre
Anche i fiori più belli di ogni solito anno
I Cherubini alati e san Nicola
Le pigne dorate e con un filo di cristallo…
Qualcuno ha preso l’addobbo da vecchie scatole
Le candele accese. Gli uccelli. Vola la slitta d’argento.
Sono tornate intere le palle di vetro spezzate
- Al solito posto il pittoresco presepe
Tutto è rapimento. Tutto è ammirazione
Che al limite del destino possiamo anche incontrare…
Il brutto tempo non ha sciupato le angeliche ali
- La neve fresca ha nascosto il lutto della terra
Le stelle brillano sui puntali degli alberelli
- Gesù la sua miseria come felicità ci ha donato…
Krzysztof Kamil Baczyński (1921-1944)
Canto di Natale
O angeli, angeli bianchi,
che cosa aspettavate presso la greppia,
perché battendo così le ali
la neve avete sparso nella notte nera?
Volevate far perdere la strada col bagliore
a quei dannati con la mani insanguinate?
Avete seminato fiori, foglie d’argento
sulle tombe dei cavalieri di acciaio,
sulle tombe dei cavalieri delle schiere,
che di sferza e di fame sono morti?
Notti scure, o angeli, nella nostra terra,
stelle scure e neve scura, anche l’amore,
e sotto le nuvole scure
il nostro cuore in oscurità s’è mutato.
O angeli, angeli bianchi,
oh! fate luce con le vostre ali,
perché trovi il Signore chi s’è perso
e chi non osa alzare gli occhi,
e chi aspetta senza sperare,
e il cavaliere con la corazza squarciata,
perché come uomo incontri il Dio-Uomo,
o angeli, angeli bianchi.
Jan Twardowski (1915-2006)
* * *
Perché c’è il santo Natale?
Perché fissiamo la stella in cielo?
Perché intoniamo i canti natalizi?
Per imparare l’amore di Gesù.
Per stringerci la mano.
Per sorriderci
E perdonarci l’un l’altro.
Czesław Miłosz (1911-2004)
Preghiera della Vigilia
O casta Maria, benedici colei
Che nella pietà non crede.
Che la tua fulgida stanca mano
Reprima tutte le sue pene.
Sotto la tua mano il pianto le sia lieve.
Sulla tavola della Vigilia
Scenda per lei un verde alberello,
Che toccandolo, senta ronzare le api,
Che lucide mele si spandino intorno.
Non dare le candele ma una stella dei gelidi campi.
Portale vicino un corteo di monti bianchi,
Che essi splendano alla sua finestra.
Gli astrologi di Caldea e di Ur
Il ricordo dei brutti anni leniscano.
I morti poeti tocchino le corde,
Per lei così sola intonino un canto di Natale.
Varsavia 1938
Leopold Staff (1878-1957)
Vigilia nel bosco
Anche gli alberi hanno la loro Vigilia…
Nel giorno più breve dell’anno del Signore,
Quando al crepuscolo azzurreggia la neve
Sui rami, come enormi gigli,
Pecci bianchi, pini, abeti,
Col fiato sospeso assorti nel silenzio,
Meditano come monaci,
Sgranando sante preghiere.
Il bosco è muto come un mistero,
Taciturno come un’attesa,
Perché qualcosa avviene, qualcosa accadrà,
Qualcosa diventerà reale, si mostrerà.
Nelle case il bosco ha messo gli alberelli,
Chi in dono gli porterà una meraviglia?
Soltanto la neve è scesa sugli alberi del bosco,
In regalo alle mani degli alberi.
Il bosco freme di tensione e di speranza,
A tratti piovono piume d’argento
E svolazzano come spiriti d’un sogno…
Di colpo cessa di battere il cuore della selva,
Perché con la prima stella delle distese celesti,
Dal folto, smovendo il verde,
Sporge la testa un superbo cervo
Con le candeline sulle corna…
(C) by Paolo Statuti