Dobbiamo scambiarci gli auguri di Natale perché oggi è più importante che mai che ciò avvenga. E' un atto politico di enorme rilievo che dobbiamo compiere. Quindi tanti, tanti auguri di buon Natale. Rivolgo il mio augurio anche a coloro che ogni giorno tentano di nascondere le radici cristiane che prevedono la ricorrenza del Natale col bambin Gesù nel Presepe in mezzo a Maria e Giuseppe, e pur consapevoli di tutto questo fanno finta di niente blaterando storie sul rispetto del multiculturalismo che ci sta annientando. Sì, ci sta annientando perché dal momento in cui la nostra identità viene meno, subito dopo viene meno la nostra stessa vita. Non è degna d'esser chiamata vita se non è presente l'anima che porta dentro di sé cultura, valori e tradizioni. Saremmo come una scatola vuota, un contenitore totalmente inutile.Buon Natale anche a tutti gli amici stranieri che, invogliati dai maramaldi di cui ho parlato poco fa, perseguono lo scopo di annientarci e di sottomettere la nostra anima, sia utilizzando il terrore, sia obbligandoci a rinnegare ciò che la nostra storia millenaria si porta dietro da oltre duemila anni. Loro tentano di piegarci con la spada (anche se oggi va più in voga l'AK-47), io gli rispondo pacatamente e col sorriso che non ci avranno mai, perché se è vero che la nostra società occidentale è la migliore, o almeno la meno peggiore, allora noi occidentali sapremo e dovremo salvaguardarla da chi barbaramente tenterà di distruggerla. Mettetevi l'anima in pace, perché col culo per aria non ci vedrete mai pregare.Un sentito augurio di buon Natale anche ai pavidi che, pur capendo e riconoscendo quanto io ho appena detto, si limitano a pensarlo senza esternarlo, un po' per paura, un po' per pigrizia. In tempi non sospetti, in cui di terrorismo islamico non si sentiva parlare, un galantuomo che morì sotto casa crivellato dai proiettili di quelli che erano anche i terroristi del tempo disse che chi ha paura muore ogni giorno, mentre chi non ne ha muore una volta sola. Non siamo tutti eroi come lo era lui, per carità, ma potremmo prenderne spunto per capire che chinare la testa difronte ad una palese ingiustizia, così da rimandare l'inevitabile resa dei conti, serve a ben poco, poiché tanto quel momento arriverà se non agiremo con tempestività. Dobbiamo dire la verità.Auguriamoci un buon Natale e un 2016 all'insegna di libertà e verità. Perché non sono mai abbastanza.