sono giorni particolari questi. Ricorrenze che tornano puntuali...
La Vigilia da trascorrere a casa sempre della stessa zia, tra cugini, con i pacchetti-dono per le nuove generazioni sotto l'albero (la monella in particolare attende con ansia gioiosa!), così come un tempo c'erano quelli per noi oramai grandi e passati alla categoria "genitori". E, come da nostra tradizione, con il più piccolo tra tutti i presenti che a fine serata va a mettere Gesù Bambino nella mangiatoia del presepe.Il giorno di Natale, che da qualche tempo è divenuto anche il giorno del mio monello (che come sai è nato proprio in quella Notte Santa di 5 anni fa) da trascorrere a casa nostra, coi familiari stretti.Santo Stefano, che è stato per una vita intera il giorno del mio papà, che festeggiava l'onomastico, orgoglioso di portare il nome del Santo Patrono del suo paese natio, e che adesso che lui ci guarda dal Cielo è il giorno del mio nipotino-nipotone (neo-quindicenne...il tempo passa!), orgoglioso di portare il nome del nonno. Da trascorrere a casa di mio fratello, appunto.
Vorrei che il calore di queste Feste invadesse l'anima e non andasse via per tutto l'anno...perchè al di là delle tavolate e dei doni per i nostri bambini restasse il senso di umanità, di affetto, di famiglia di cui davvero abbiamo bisogno, nel tran tran quotidiano che ci assorbe e ci fa correre come delle trottole impazzite.Mi rendo conto di come possa suonare retorico questo mio pensiero, ma è ciò che ho in cuore.
E perciò di cuore auguro un sereno Natale a tutti, ma proprio tutti: a cominciare da chi vive situazioni difficili, da chi soffre e da chi ha bisogno davvero di una tenera carezza...