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Buon Natale e chiacchiere deliranti

Da Glinda

Buon Natale e chiacchiere deliranti
Sognalettori, questo è un post che scrivo per augurarvi un buon Natale e confessarvi miei oscuri segreti! E' da tre anni, ormai, che mi sveglio la mattina del venticinque dicembre con la voglia di abbracciare la mia famiglia virtuale. Perciò, ecco, prendete i miei abbracci e i miei baci volanti!E' bene che, dopo tutto questo tempo trascorso in vostra compagnia, vi dica la verità: non sono una grande amante del Natale. L'intera faccenda dei regali e del cibo da preparare, dei parenti che ti affollano le giornate e delle convenzioni sociali, mi mette sempre di pessimo umore, facendomi reagire un po' in stile "Fuga dal Natale" (che è tra l'altro il mio film natalizio preferito). La verità, però, non è che io detesti il Natale. no. In realtà lo amo troppo, al punto da idealizzarlo. Insomma, quello che vorrei vivere è un Natale stile Disney, con regali costosi per cui nessuno ha speso soldi e cene che si preparano da sole, con facce amiche tutte sorridenti, bambini che non fanno i capricci e camini che scoppiettano. Ora, è necessario che vi dica che il mio Natale non somiglia mai a quello che ho appena descritto? Da bambina, di solito, subivo una sorta di fascino perverso per questa festività: la temevo e la bramavo. La temevo perché succedevano sempre cose orribili in quei giorni, cose di cui preferirei non avere memoria oggi. La bramavo per i regali.Poi sono cresciuta, ho chiuso fuori dalla mia vita le persone che mi incutevano timore da bambina e ho imparato a comprendere perché gli adulti non sembrano mai felici a Natale. Quando non devi semplicemente sederti a tavola e scartare i regali che gli altri ti hanno comprato, infatti, questo gaudio gaudio giorno si trasforma in un concentrato di pura disperazione.Vi basti sapere che ho trascorso la mia ultima vigilia a pulire, infarinare e friggere tutto il pesce del Mediterraneo, a cucinare pietanze elaborate che sono poi state trangugiate senza nemmeno un applauso per la cuoca e a cuocere cibo che mi sarebbe servito poi oggi. Il tutto desiderando di gettarmi assieme alle seppie in quel mare di olio dorato che rimestavo con devozione. Ma non finisce qui. Ecco, io sono una persona davvero poco tollerate riguardo alle pubbliche esternazioni della propria religiosità. Eppure, per la mia immensa gioia, finisco sempre col trovarmi coinvolta in una piccola cerimonia in cui i più piccoli mettono la statua del Bambinello nella mangiatoia, recitando delle preghierine molto tenere (durante le quali di solito io mi strappo tutti i capelli e provo a impiccarmi al lampadario). 
Perché vi sto raccontando tutto questo? Non lo so. Forse perché ho bisogno di condividere la mia frustrazione natalizia con le mie persone preferite (sì, siete voi), forse perché sto semplicemente impazzendo a causa delle esalazioni di olio fritto. O, forse, perché sotto sotto spero che anche voi mi raccontiate dei vostri Natali ideali e di quelli reali, per trovare conforto nella consapevolezza di non essere l'unica che si stranisce all'idea di trascorrere giornate intere a compiacere persone che solitamente si eviterebbero!Sinceramente prefererirei di gran lunga trascorrere il Natale a Disneyland. Ecco, questo è il mio desiderio per l'anno prossimo. E state attenti: il primo che mi chiede cosa faccio a Capodanno sarà frustato nella Stanza Rossa delle Torture. Bene. Ho sproloquiato, ho divagato e ora mi getto nell'ennesimo pranzo di Natale in famiglia! Non potete vedermi, ma ho in mano del cloroformio, in caso dovessi aver bisogno di staccare un attimo la spina.Spero che possiate aprire tanti regali, ricevere e donare tanti sorrisi e trascorrere momenti felici. Godete di ogni goccia di gioia e fatene scorta: non si sa mai quando potrà tornare utile!Auguri dalla vostra super cinica Glinda!

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