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Buon pomeriggio miei cari lettori!Ieri ho partecipato all...
Creato il 04 ottobre 2013 da Valeria Polverino @missvalesbooksIeri ho partecipato all'incontro di presentazione del romanzo I bastardi di Pizzofalcone, organizzato dagli amici dell'associazione culturale Fedora onlus e dalla libreria Edicolè Mondadori di Roccapiemonte presso Palazzo Marciani di Casali di Roccapiemonte (SA). All'incontro, moderato da Stella Casiello docente di Restauro Architettonico presso la facoltà di Architettura dell'Università Federico II di Napoli e da Orlando Di Marino (uno dei fondatori dell'associazione), ovviamente non poteva mancare l'autore, Maurizio De Giovanni: dopo la lettura di alcuni estratti tratti dai suoi romanzi e dopo aver analizzato le componenti caratteristiche del suo stile, l'autore non si è sottratto alle domande del pubblico, il quale è intervenuto attivamente con contributi molto interessanti. L'autore ha voluto fare un regalo ai presenti, leggendo in anteprima il primo capitolo del suo prossimo romanzo, suscitando entusiasmo ed emozione nell'ascolto (non vi nascondo di essermi emozionata ad ascoltare l'estratto).
Al termine della presentazione Maurizio De Giovanni ha risposto alle mie domande:
D. Come si è avvicinato alla scrittura?R: In maniera del tutto casuale: fino a 48 anni non avevo scritto neppure una parola poi degli amici mi hanno iscritto per scherzo ad un concorso che successivamente ho vinto. Il racconto è stato pubblicato sull'Europeo e da lì ha avuto inizio la saga (fortunata) dell'ispettore Ricciardi.D. Come nascono i suoi personaggi? Come è nato Ricciardi e come è nato Lojacono?R. Ricciardi è nato in maniera casuale: mi trovavo al Gambrinus (storico caffè di Napoli) e mi è venuto naturale scegliere come epoca di ambientazione gli anni Trenta. Per quanto riguarda Lojacono, invece, ho voluto servirmi di lui per "camminare" nella Napoli contemporanea. Sono entrambi due non napoletani perchè credo che per capire la città servono due non partenopei.D. Per quale motivo è stata scelta come epoca di ambientazione per la saga dell'ispettore Ricciardi gli anni Trenta e per quale motivo ha scelto un'ambientazione contemporanea per le vicende di Lojacono?R. Per Ricciardi ho scelto gli anni Trenta perchè detesto le tecniche investigative moderne e più raccontavo di questa epoca più mi sono appassionato. Per Lojacono sentivo di essere pronto per raccontare la Napoli contemporanea e per questo motivo mi sono cimentato con un'ambientazione contemporanea.D. Lei è anche autore teatrale. Cosa le riesce meglio e cosa le piace di più, scrivere per il teatro oppure la prosa?R. A me la scrittura riesce facile: chiaramente scrivere per il teatro risulta più semplice perchè sono solo dialoghi. Scrivere romanzi è un'architettura. Quello che risulta più semplice è scrivere racconti: sono brevi, non hai bisogno di un'architettura né tanto meno di una rappresentazione.D. I protagonisti dei suoi racconti non sono eroi: perchè confrontarsi con personaggi difficili? R. In realtà gli eroi non esistono: se voglio raccontare qualcosa che si avvicina alla realtà non posso raccontare di una persona buona, devo raccontare di persone che si confrontano con la loro esistenza. Se voglio essere realistico non possono essere né buoni né cattivi.D. Lei è di Napoli. Cosa adora e cosa detesta della sua città?R. Amo la passione che la mia città mette in ogni cosa e al contempo detesto il fatto che in ogni cosa deve mettere per forza la passione.
Voi avete letto qualcosa di Maurizio De Giovanni? Pur non essendo appassionata del genere "giallo" credo che molto presto leggerò I bastardi di Pizzofalcone. L'incontro con l'autore davvero non è stato fine a se stesso. Ieri mi sono sentito un po' più ricca...;)Alla prossima!
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