Così come le guerre non si sono risolte nelle stanze dei bottoni dove sono state decise le sorti di popoli interi, è impossibile dimenticare le storie di tutti quelli che, con cuore e dignità, hanno lottato perchè qualche stupendo scampolo di libertà potesse pervenire alle future generazioni.
In un giorno così importante, la parola passa a loro.
La potenza di questi momenti deve rivivere nelle parole di chi ha dato la vita per riabilitare il destino di un Paese.
Chi è rimasto ed ha camminato nel futuro, invece, può solo ricordare:
"Carissimi, mamma, papà, fratello sorella e compagni tutti, mi trovo senz’altro a breve distanza dall’esecuzione. Mi sento però calmo e muoio sereno e con l’animo tranquillo. Contento di morire per la nostra causa: il comunismo e per la nostra cara e bella Italia.
Il sole risplenderà su noi "domani" perché TUTTI riconosceranno che nulla di male abbiamo fatto noi.
Voi siate forti come lo sono io e non disperate.
Voglio che voi siate fieri ed orgogliosi del vostro Albuni che sempre vi ha voluto bene."
(Albino Abico, fucilato il 28 agosto del 1944)
"Carissimi genitori, parenti e amici tutti, devo comunicarvi una brutta notizia.
Io e Candido, tutt'e due, siamo stati condannati a morte.
Fatevi coraggio, noi siamo innocenti. Ci hanno condannati solo perché siamo partigiani. Io sono sempre vicino a voi.
Dopo tante vitacce, in montagna, dover morir cosí... Ma, in Paradiso, sarò vicino a mio fratello, con la nonna, e pregherò per tutti voi. Vi sarò sempre vicino, vicino a te, caro papà, vicino a te, mammina.
Vado alla morte tranquillo assistito dal Cappellano delle Carceri che, a momenti, deve portarmi la Comunione. Andate poi da lui, vi dirà dove mi avranno seppellito.
Pregate per me. Vi chiedo perdono, se vi ho dato dei dispiaceri.
Dietro il quadro della Madonna, nella mia stanza, troverete un po' di denaro.
Prendetelo e fate dire una Messa per me. la mia roba, datela ai poveri del paese. Salutatemi il Parroco ed il Teologo, e dite loro che preghino per me.
Voi fatevi coraggio. Non mettetevi in pena per me. Sono in Cielo e pregherò per voi.
Termino con mandarvi tanti baci e tanti auguri di buon Natale.
Io lo passerò in Cielo. Arrivederci in Paradiso.
Vostro figlio Armando
Viva l'Italia! Viva gli Alpini!"
(Armando Amprino, fucilato il 22 dicembre del 1944)
"Gianna, figlia mia adorata,
è la prima ed ultima lettera che ti scrivo e scrivo a te per prima, in queste ultime ore, perché so che seguito a vivere in te.Sarò fucilato all'alba per un ideale, per una fede che tu, mia figlia, un giorno capirai appieno.
Non piangere mai per la mia mancanza, come non ho mai pianto io: il tuo Babbo non morrà mai.
Egli ti guarderà, ti proteggerà ugualmente: ti vorrà sempre tutto l'infinito bene che ti vuole ora e che ti ha sempre voluto fin da quando ti sentì vivere nelle viscere di tua Madre.
So di non morire, anche perché la tua Mamma sarà per te anche il tuo Babbo: quel tuo Babbo al quale vuoi tanto bene, quel tuo Babbo che vuoi tutto tuo, solo per te e del quale sei tanto gelosa.
Riversa su tua Madre tutto il bene che vuoi a lui: ella ti vorrà anche tutto il mio bene, ti curerà anche per me, ti coprirà dei miei baci e delle mie tenerezze. Sapessi quante cose vorrei dirti ma mentre scrivo il mio pensiero corre, galoppa nel tempo futuro che per te sarà, deve essere felice.
Ma non importa che io ti dica tutto ora, te lo dirò sempre, di volta in volta, colla bocca di tua Madre nel cui cuore entrerà la mia anima intera, quando lascierà il mio cuore.
Tua Madre resti sempre per te al di sopra di tutto.
Vai sempre a fronte alta per la morte di tuo Padre."
(Paolo Braccini, fucilato il 5 aprile del 1944)
"Cari compagni, ora tocca a noi.
Andiamo a raggiungere gli altri tre gloriosi compagni caduti per la salvezza e la gloria d'Italia.
Voi sapete il compito che vi tocca. Io muoio, ma l'idea vivrà nel futuro, luminosa, grande e bella.
Siamo alla fine di tutti i mali. Questi giorni sono come gli ultimi giorni di vita di un grosso mostro che vuol fare più vittime possibile.
Se vivrete, tocca a voi rifare questa povera Italia che è così bella, che ha un sole così caldo, le mamme così buone e le ragazze così care.
La mia giovinezza è spezzata ma sono sicuro che servirà da esempio.
Sui nostri corpi si farà il grande faro della Libertà."
(Giordano Cavestro, fucilato il 4 maggio del 1944)
E poi tanti, tanti altri. La Storia è fatta da loro fili, da complicate trame forgiate con il sangue ed i loro ideali.
Rimangono lotte moderne da portare a termine, rimangono eredità pesanti da non lasciar morire.
The Show must go on, anche in questa giornata.
Oggi come oggi, è sempre più importante ed urgente guardare al DOPO.
Solo così, forse, le stelle di questi uomini continueranno a splendere alte:
"Gli uomini passano, le idee restano, restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini."
(Giovanni Falcone)
Buona Re-Esistenza, a tutti.
Altre lettere e frammenti di Storia al sito: http://www.storiaxxisecolo.it/documenti/documenti7.html