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Buon viaggio verso la Baviera

Creato il 08 aprile 2013 da Brasilitalia
Buon viaggio verso la Baviera
Dire che mi girano le balle è dir poco! Io accetto il fatto di avere qualche preconcetto (perlomeno io ho il coraggio di ammetterlo, mentre altre persone e altri paesi fanno il contrario, ma questo è un altro discorso...) e mai ho considerato noi italiani come dei Santi. Però questo articolo pubblicato dal quotidiano tedesco Augsburger Allgemeine mi fa proprio incazzare. 
Se c'è una cosa che noi italiani abbiamo sempre fatto è proprio quello di aiutare tutti quei profughi che ogni anno sbarcano clandestinamente in Italia, questo molte volte a scapito di quegli italiano che vivono nelle vicinanze dei campi profughi. Non ho i numeri sottomano, ma ne sono sbarcati cosí tanti che la situazione ormai è insostenibile. Eppure in ogni caso li abbiamo sempre accettati e aiutati. E questi imbecilli tedeschi cosa scrivono?
"...  l’Italia ora ha trovato un sistema molto efficace per disfarsi dei rifugiati... un sistema per ottenere l’asilo politico per così dire “all'arrabbiata”... Che non si tratti di un caso isolato ma della loro filosofia... è una soluzione tipicamente italiana... L’atteggiamento degli italiani è uno spinoso problema politico... Il comportamento del governo italiano volto a spingere i profughi nordafricani illegali a lasciare l’Itala muniti di un permesso di soggiorno breve e 500 euro in mano verso i paesi della zona Schengen, è un insulto. Considero questo comportamento non solidale nei confronti degli altri paesi europei".

Questi nostri vicini europei, tedeschi e francesi in primis, ci hanno sempre voltato le spalle quando si trattava di profughi. Nessuno li voleva (e nessuno li vuole ancora adesso) e sembra che questo spinoso problema sia solo di competenza italiana. ma che vadano a farsi fottere loro e tutta al Comunità Europea. Siamo lo Stivale d'Europa, no? Allora diamogli un bel calcio nel culo a questi idioti razzisti, perché è di questo che si tratta.
P.S. Non che qui le cose siano molto diverse. Quando si sente alla TV qualche notizia sui profughi haitiani entrati clandestinamente in Brasile, le frasi che sento sempre dire da tutti sono "Mandateli nel loro paese... qui abbiamo già i nostri problemi". E, a parte questo egoismo assurdo, pur nel paese con la più grande comunità cattolica del mondo, penso che, considerando la vastità del territorio brasiliano, qualche povero haitiano in più non dovrebbe dare fastidio più di tanto. ma qui torniamo a quello che ho detto all'inizio: io ammetto di avere preconcetti, altri invece...

Buon viaggio verso la Baviera: ecco come l’Italia si disfa dei suoi profughi

DI 
HOLGER SABINSKY-WOLF 
– 6 APRILE 2013 Il caso più recente risale solo a venerdì scorso: gli investigatori della polizia federale di Rosenheim hanno fermato due autobus da turismo italiani sull’autostrada che porta in Austria. Tra i passeggeri a bordo c’erano sei africani e un iracheno, intenzionati a stabilirsi in Germania e in possesso di regolari documenti rilasciati dalle autorità italiane. Però gli uomini invece di ricevere un caloroso benvenuto, sono stati arrestati e presto dovranno lasciare la Germania. Cosa c’è dietro questo episodio? L’Italia da anni persegue una politica di asilo particolarmente rigida. Attualmente, i campi profughi sono fase di chiusura in tutto il paese. La gente deve aver capito di essere indesiderata. E l’Italia ora ha trovato un sistema molto efficace per disfarsi dei rifugiati, in maggior parte africani – un sistema per ottenere l’asilo politico per così dire “all’arrabbiata” [in italiano nel testo, ndt]”. Il controllo effettuato sull’autostrada austriaca ne è una chiara dimostrazione: persone originariamente giunte in Italia come richiedenti asilo avevano ricevuto dalle autorità italiane il cosiddetto foglio di via e le autorizzazioni per un breve soggiorno nei paesi dell’area Schengen. Così i rifugiati non arrivano privi di mezzi, ricevendo oltretutto una banconota da 500 euro nel corso del tragitto. Questa è la loro filosofia: 120 casi dall’inizio di marzo Che non si tratti di un caso isolato ma della loro filosofia, lo dimostrano i numeri dei controlli della polizia federale di Rosenheim.Gli investigatori hanno scoperto altri 120 casi analoghi dall’inizio di marzo. I profughi ottengono i documenti e il denaro ma solo a condizione di lasciare l’Italia, dice il portavoce della polizia federale di Rosenheim, Rainer Scharf. A quanto pare è una soluzione tipicamente italiana, perché con documenti e denaro sarebbe possibile fondamentalmente solo un breve soggiorno. Perciò il modo in cui procederà la polizia dipenderà esclusivamente da ciò che dichiareranno i rifugiati. In ogni caso con passaporti italiani e fogli di via, in Germania non è consentito soggiornare più a lungo e nemmeno lavorare. Anche la mafia italiana è un problema L’atteggiamento degli italiani è uno spinoso problema politico. Dall’inizio della guerra in Libia 28.000 i rifugiati sono arrivati in Italia. Sono stati messi a disposizione anche fondi dell’UE per il “piano di emergenza” in Nord Africa. Ma il denaro è  in parte presumibilmente confluito nei canali della mafia, solo una piccola parte è stata utilizzata per i rifugiati. Dall’inizio di marzo lo stato italiano ha completamente sospeso le procedure per i richiedenti asilo. Il ministro degli interni bavarese Joachim Herrmann (CSU) ha dichiarato in maniera critica: “Il comportamento del governo italiano volto a spingere i profughi nordafricani illegali a lasciare l’Itala muniti di un permesso di soggiorno breve e 500 euro in mano verso i paesi della zona Schengen, è un insulto. Considero questo comportamento non solidale nei confronti degli altri paesi europei». Anziché risolvere semplicemente la sistemazione dei profughi e invitare i residenti a emigrare in altri paesi dell’UE, Italia dovrebbe rispedire chi non ottiene asilo politico in Italia nel proprio paese d’origine. “Invito il ministro degli esteri Westerwelle, a sollevare la questione a livello europeo”. Il governo italiano ha chiaramente violato il partenariato europeo.
Tradotto da Claudia Marruccelli Fonte: Augsburger Allgemeine


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