Guerre e bambini che nascono.
Ci sono giorni di pioggia e meravigliose giornate illuminate da un sole splendente.
Poi, un giorno molto speciale, secondo la tradizione, succede che una grande calma cade sulla terra e comincia a nevicare: è la notte di Natale, la notte in cui Babbo Natale porta i regali a tutti i bambini del mondo.
Ma i bambini più fortunati di tutti sono quelli italiani, perché, se sono stati buoni, nella notte dell’Epifania ricevono degli altri regali.
Questi doni li porta loro la Befana, che vola di casa in casa a cavallo di una scopa. Un’Epifania di tanti anni fa, però, i bambini italiani rischiarono di non avere nessun regalo …”
(L’incipit de La Freccia Azzurra, 1996, film d’animazione di Enzo D’Alò, liberamente tratto dall’omonimo racconto di Gianni Rodari, Editori Riuniti, 1964; sceneggiatura di D’Alò ed Umberto Marino. Musiche di Paolo Conte).
La Befana ne “La Freccia Azzurra”
“La Befana era una vecchia signora molto distinta e nobile: era quasi baronessa.- La gente – borbotta qualche volta fra sé – mi chiama semplicemente «la Befana», e io non protesto, perché bisogna pure compatire gli ignoranti. Ma sono quasi baronessa: le persone per bene lo sanno”.(Gianni Rodari, estratti da La Freccia Azzurra)