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Buona fine e miglior principio

Creato il 30 dicembre 2010 da Pythia
Non c'è niente da fare, ogni anno puntualmente, nel periodo pre-natalizio vengo presa dai miei soliti patemi, che proseguono in sordina fino al compleanno - che per fortuna è a febbraio, o dovrei dire purtroppo, perché è così ravvicinato al Natale che mi faccio l'after di depressione festaiola? Sia quel che sia, le feste mi mandano in para: perché a Natale non c'è più l'atmosfera di aspettativa ed emozione che vivevo alle elementari, e sì mi manca ancora nonostante siano passati vent'anni, perché a Capodanno tutti si aspettano grandi feste, o le organizzano, o te ne chiedono un resoconto, e pare che se non ti diverti non va bene e così per divertirti a tutti i costi finisce che non ti diverti affatto. Lo scorso anno siamo stati alla festa del Piazzale, che mi ero offerta di ospitare a casa mia ma l'organizzatore ha declinato: meglio per me, che non mi sono trovata la casa da rimettere a posto, peggio per gli altri che sono stati costretti in una sala male organizzata, con poche sedie, senza fornelli e di conseguenza cena fredda. Sì, al 31 dicembre, e fuori c'era la neve o poco ci mancava. Il buon proposito che avevamo fatto sarà mantenuto: domani ci aspetta un cenone con i fiocchi a casa di amici, pochi ma buoni. A ora di mezzanotte mi verrà l'orticaria come al solito, perché dal 31 dicembre al 1° gennaio non è mai cambiato niente, se non la data e il calendario.
Pace, la serata s'ha da fare e la faremo: intanto mi consolo sfogliando virtualmente le mie statistiche di lettura dell'anno quasi finito.
Nel 2010 ho divorato 73 romanzi, niente in confronto ai 115 del 2009, ma son pur sempre 27402 pagine.
La ciofeca dell'anno è indubbiamente Il principe vampiro di Christine Feehan, acquistato per il prezzo (9,90 euro per una prima edizione) e perché una delle mie amiche libraie mi aveva detto che gliene avevano parlato bene: dai vampiri casti e puri di Tuailait si passa ai maniaci del sesso,  con amplessi acrobatici e membri frementi. Almeno la storia avesse avuto un suo perché, invece niente, è solo un pretesto per il sesso: no grazie.
La scoperta dell'anno è contesa tra Jasper Fforde, George Martin (che s'è beccato pure il ringraziamento nella mia tesi - mia intesa come la mia copia) e Jonathan Stroud: podio al maschile e tutto al fantasy. E io che ho sempre detto che il fantasy non è il mio genere preferito XD
Fforde è l'autore delle avventure di Thursday Next, giovane agente delle Operazioni Speciali di Swindon, nell'Inghilterra degli anni '80 di quella che potrebbe essere una dimensione parallela: la guerra di Crimea non è mai finita, ci si sposta in dirigibile, le specie estinte sono state clonate e ognuno si può creare un dodo domestico. Sembrerebbe abbastanza per rendere la lettura ghiotta, ma manca la ciliegina sulla torta: Thursday è una delle rare persone che sono in grado di saltare letteralmente all'interno di un romanzo e quindi di interagire con i personaggi e cambiare il corso degli eventi.
George Martin è uno di quegli autori maledetti che cominciano una saga e, arrivati al successo, la lasciano a metà, in attesa eterna del seguito: fantasy decisamente più classico, con la tradizionale ambientazione in un mondo inventato dove le stagioni durano anni. Leit motiv dell'opera è il motto L'inverno sta arrivando, ma lo si legge così tante volte che quando alla fine arriva fai i salti di gioia: a parte questo dettaglio, sono nove romanzi* che si divorano.
Jonathan Stroud compone una trilogia letteralmente magica, con l'Inghilterra dominata dai maghi e demoni che scorrazzano al loro servizio: i capitoli narrati in prima persona dal jinn Bartimeus sono uno spasso e arrivati alla fine si deve riconoscere che, pur essendo Bartimeus-dipendenti e desiderando un sequel, meglio di così un cerchio non potrebbe essere chiuso.
Per l'anno nuovo mi aspettano le 900 pagine di New York, ultima epopea di Edward Rutherfurd che spero si sia lasciato alle spalle gli sproloqui storico-politici dei due volumi sull'Irlanda.
Passo e chiudo, ci si legge l'anno prossimo. 
* Letti uno in fila all'altro, tra il 29 luglio e l'8 settembre B-) 

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