Inventato in Germania un nuovo modello di pala eolica in legno: struttura più ecologica, meno costosa e molto più efficiente, capace di produrre fino al 40% di energia in più.

Dove l’economia funziona, l’incentivo è solo il grimaldello per far conoscere un nuovo prodotto – poi chiamato a migliorarsi grazie alla ricerca, diventando meno costoso e dunque più appetibile sul mercato, o altrimenti scoparire – e non l’aiuto di Stato necessario a tenere in piedi un’attività altrimenti improduttiva e in perdita, un grande ammortizzatore sociale.
Bene: nella Germania quotidianamente battuta da forti venti, anni addietro è nata la scommessa dell’eolico (e perfino del solare, nonostante il clima non proprio propizio); oggi, la ricerca è orgogliosa di presentare un nuovo “concept” pronto a sostituire le normali pale eoliche in acciaio con un materiale quasi insospettabile come è il legno.
Benefici in massa: la realizzazione costa il 20% in meno rispetto a quella delle pale in acciaio, nonostante le pale in legno debbano/possano essere alte fino a 200 metri; in secondo luogo, il legno è lavorato da aziende che vantano la certificazione PFEC (che garantisce la sostenibilità della materia prima, e che l’azienda che la produce è economicamente e socialmente responsabile della gestione forestale); il legno subisce un trattamento di copertura con materiale plastico, che lo rende incorruttibile per 20 anni, e si possono costruire torri molto più alte (da 140 a 200 metri, contro i 110 delle pale tradizionali) che intercettano i venti di alta quota.
La municipalità di Hannover (Germania) ha dato mandato all’azienda tedesca Timber Tower di produrre il primo esemplare di queste pale in legno; ci si attende un taglio dei costi di produzione che può permettere la vendita di energia a 5 cent/kWh, un prezzo molto vicino a quello offerto dalle centrali nucleari.
