In questi giorni si è parlato molto del Financial Times venduto, come noto, ai Giapponesi di Nikkei per 1.2 miliardi di euro.
Nella home page dell’edizione europea del giornale, alla quale si viene reindirizzati automaticamente digitando l’url, si trova la sezione “best comments from our readers”. Sezione aggiornata quotidianamente che riprende ed evidenzia gli ultimi due commenti giudicati i migliori dalla redazione.
In Italia potremmo fare l’esempio del Fatto Quotidiano, unico tra le nuove testate [non pure player] nate in questi ultimi anni capace di navigare con relativa tranquillità nelle agitate acque editoriali nostrane, che ha il suo punto di forza in una comunità decisamente coinvolta, e che molto commenta i singoli articoli, ma che sin ora non ha valorizzato esplicitamente questo aspetto, evidenziandolo, come invece avviene per il Financial Times.
Pratica che invece ho introdotto 18 mesi fa a La Stampa quando ho collaborato con la testata diretta da Mario Calabresi come [temporary] Social Media Editor e che viene ancora effettuata a testimonianza del suo valore.
Evidenziare il commento del giorno assolve a tre obiettivi di fondo:
- Valorizzare i commenti e la community nel suo insieme
- Valorizzare l’ego delle persone
- Valorizzare il dibattito, “la conversazione”
Si tratta inoltre di un modo per riprendere e rilanciare un articolo, un tema, che è stato particolarmente coinvolgente per i lettori, per le persone.
Che i commenti, e la loro gestione, siano un elemento di assoluto interesse nella costruzione di una community è un aspetto di cui ha parlato recentemente anche Emily Bell. I commenti infatti sono il massimo livello di engagement possibile se, valutando tale metrica ampiamente usata [ed abusata] nei social, li relazioniamo al livello d’investimento in termini di time spending e dunque, appunto, di coinvolgimento, di engagement.
Farlo sia sul sito web che sulla pagina Facebook, cosa che mi pare non venga effettuata da nessun giornale, aiuta a trovare un trait d’union che facilita il collegamento, finalmente, dando senso logico, ed economico, tra IL social network e “casa propria”.