Invece di puntare il dito contro le, numerose, cattive pratiche — anche se ogni tanto è necessario farlo per dare “una scossa” — tre esempi di buone pratiche.
Il primo viene da KPMG. La nota società di consulenza ha pubblicato da tempo un video: KPMG Social Media Guidelines, rivolto al proprio personale che da un lato incoraggia all’utilizzo dei social, spiegandone i motivi, e dall’altro lato stabilisce una serie di buoni comportamenti da tenere per la presenza sui diversi canali, mezzi. Una best practice tanto necessaria quanto poco diffusa.
Ci si lamenta con frequenza del livello dei commenti online arrivando addirittura ad eliminarne la possibilità o, peggio, lasciandoli in stato di abbandono, non gestendoli, sui social, su Facebook, come se non fossero parte integrante dei proprio contenuti e dunque elemento del [news]brand.
Il Financial Times invece sceglie la strada più corretta, quella di incentivarli definendone al tempo stesso i confini. Base affinché il dialogo sia tale con la comunità di riferimento che parte dal presupposto sotto riportato per definire in estremo dettaglio, con puntualità, modi e modalità per i commenti secondo l’autorevole quotidiano economico — finanziario. A memoria si tratta della più completa definizione che abbia visto, da prendere come esempio di buona pratica.
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Ieri su Twitter segnalo che a la Gazzetta dello Sport hanno qualche problemino, diciamo, e confondono hashtag ed account. Problema di alfabetizzazione digitale di base da parte delle testate che per altro, dopo la segnalazione, scopro essere di gran lunga più diffuso di quanto sinceramente pensassi e sperassi.
Il social media editor del quotidiano sportivo, con tempi di risposta assolutamente ragionevoli e congrui, risponde ammettendo l’errore, ringraziando e ammettendo la necessità di una “scolarizzazione” sul tema [e dintorni]. Se questo dovrebbe essere la norma, sappiamo invece, ahimè, quali siano normalmente le pratiche ed i comportamenti quotidiani da parte delle testate ma non solo. Un caso virtuoso da segnalare come buona pratica in attesa di alzare ulteriormente l’asticella, di evolversi ancor più.
L’illustrazione di Gaipingvoid riassume perfettamente, credo, il senso complessivo dei tre casi di buone pratiche segnalati. Buon lavoro.